Iurato, sdegno e sbigottimento a L’Aquila


L’Aquila – (Foto: la Iurato alla Perdonanza del 2011) – Un nuovo capitolo doloroso per gli aquilani, non solo per i parenti delle vittime del sisma. Le beffe alla popolazione terremotata sembrano susseguirsi. Nello stesso giorno, ieri le motivazioni della sentenza di condanna alla Commissione Grandi rischi (che avevano ridato conforto alla gente), in serata, come abbiamo riferito nella notte, una doccia gelata che quelle che lasciano il segno.
L’intercettazione telefonica che rivela il cinismo sfrontato dell’alta funzionaria è emersa dalle indagini sugli appalti a Napoli, nelle quali Giovanna Iurato, ex prefetto dell’Aquila, è indagata ed ha subito per il momento l’interdizione dai pubblici uffici. La reazione è di sbigottimento ma anche “di pena e di disprezzo”: i Familiari delle Vittime della Casa dello Studente dell’Aquila sono sotto choc per l’intercettazione in cui l’ex prefetto della città, Giovanna Maria Iurato, dice di aver riso pensando alla sua finta commozione durante la visita, appena nominata prefetto, davanti allo studentato dove morirono 8 ragazzi nel sisma del 2009. “Se questi sono gli uomini dello Stato bisogna trovarne altri. Questi soggetti rappresentano solo fame di potere. Non sono rappresentanti delle istituzioni”, afferma Antonietta Centofanti, rappresentante dei Familiari delle Vittime della Casa dello Studente. Le nuove risate sul sisma dell’Aquila, dopo quelle dell’imprenditore Francesco Maria Piscicelli (“Io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro al letto”), “sono l’esempio dell’ennesima situazione mediatica che ha scandito questo nostro tempo durissimo – racconta Centofanti -. La più crudele e pazzesca è questa del prefetto Iurato; la più tragica quella messa in atto dalla Commissione Grandi Rischi su ordine di Guido Bertolaso”.
“Trovo che non ci siano parole per raccontare ciò che sta accadendo in questa città, quanta mancanza di pietà c’é”. Antonietta Centofanti, aquilana, nel sisma del 2009 ha perso il nipote Davide proprio nel crollo della Casa dello Studente. Il suo sentimento, e quello di tanti altri cittadini, è di “grande solitudine” ma c’é anche “disprezzo per questa donna, che forse è anche una madre, e forse anche un po’ di pena perché ci troviamo di fronte ad una figura di scarsissimo spessore”, conclude la rappresentante dei Familiari delle Vittime della Casa dello Studente.
Poco dopo il suo insediamento nella carica di Prefetto dell’Aquila, città sconvolta dal terremoto, Giovanna Iurato “scoppiava a ridere ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bimbi rimasti orfani”. E’ quanto stigmatizzano i pm di Napoli commentando una telefonata del prefetto intercettata. I magistrati napoletani – titolari dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza nell’ambito della quale Iurato è indagata per turbativa d’asta – fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010. “Commentando la sua prima giornata ufficiale – scrivono i pm – nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato ‘una citta’ inesistente, che non c’e”), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso”. La vicenda è riportata nella richiesta di misure cautelari firmata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm della Dda Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli.
Ha detto l’assessore Stefania Pezzopane: “La lettura delle intercettazioni dell’ex prefetto Iurato, mi ha colpito a tal punto da provocarmi un forte e doloroso senso di nausea. Ancora una volta, si dimostra che L’Aquila ed il terremoto sono stati, da troppi, trattati come un macabro teatrino, dove fingere dolore ed improvvisare lacrime, strumentalizzando bambini e vittime del terremoto. Noi che invece abbiamo pianto davvero, in un pianto collettivo di centomila persone, proviamo ribrezzo oltre che rabbia, per quello che ci tocca ancora sopportare. Non bastavano gli imprenditori Piscicelli e co. a ridere di noi. Non bastavano Letta e Berlusconi preoccupati, alla vigilia dei funerali di Stato, che Bertolaso li sistemasse in posizione utile da far vedere al mondo la loro sentita commozione.
Ci mancava anche una donna, Prefetto, inviata dal governo Berlusconi, a far lacrime finte e a riderci sopra. Un orrore. Un prefetto appena insediato che deride gli aquilani e si gratifica che i giornalisti presenti abbiano titolato le sue lacrime. Insomma è lusingata di aver ingannato i giornalisti e la Città intera. E l’interlocutore, altro uomo dello Stato che si diverte insieme a lei sulla nostra tragedia. Un’ indecenza. Persone così non possono svolgere compiti pubblici. Si inginocchi lì dove ha versato lacrime finte e chieda perdono, se ne ha il coraggio, a quei bambini vittime del terremoto a cui ha dedicato il suo sarcasmo.
I DIFENSORI – “Nei due anni di presenza a L’Aquila il prefetto Giovanna Iurato ha dato ampia prova di attenzione, rispetto e grande senso di abnegazione nei confronti dei cittadini così duramente colpiti dalla tragedia del terremoto”: lo affermano gli avvocati Claudio Botti e Renato Borzone, legali dell’ex prefetto del capoluogo abruzzese. I due legali hanno commentato così una telefonata di Iurato nella quale – secondo la procura – il prefetto userebbe un tono ironico parlando del sisma che aveva colpito L’Aquila.


19 Gennaio 2013

Categoria : Cronaca
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