Prefetto: “Scuole sicure” – Ma il problema case per i cittadini e gli studenti incombe


gabrielli-franco-2L’Aquila – ”Abbiamo ultimato le verifiche:le scuole che riapriranno saranno le piu’ sicure d’Italia”. Lo ha detto il prefetto dell’Aquila. Franco Gabrielli ha fatto il punto della situazione sulle attivita’ per la riapertura dell’anno scolastico nelle zone colpite dal sisma. Il ritorno a scuola e’ previsto tra domani e il 5 ottobre. Gabrielli sottolinea che sono in corso verifiche su due cantieri di edifici provvisori, ma solo per mettere a posto gli ultimi dettagli.
E’ rassicurante apprendere dal prefetto che ha piena fiducia nelle assicurazioni fornite dai responsabili e dai tecnici sulle scuole, che indubbiamente rappresentano un problema rilevante, ma affrontato nel momento giusto e – a quanto viene garantito – anche risolto sotto il profilo sicurezza. Poi vedremo come andranno le cose sul piano pratico, fin da domani. Tutti sembrano trascurare, viceversa, l’altro problema, quello che con il trascorrere del tempo si aggrava e sta creando forti tensioni: la casa. Quella per le persone che si vogliono far rientrare in città, e quella per gli studenti che vengono esortati a restare a L’Aquila. Quella che viene offerta in fitto, insieme con locali commerciali, con pretese assurde, vergognose, sfrontate, che finora – almeno stando a ciò che risulta – non sono state nè perseguite, nè tanto meno localizzate. C’è un qualche tipo di accertamento su tema fitti da strozzinaggio? Una punizione esemplare forse sarebbe d’esempio per tutti. Resta in sospeso, per esaminare tutti gli aspetti dell’argomento, l’annunciata requisizione di appartamenti. C’è o non c’è? O meglio, si intende farvi ricorso oppure no? Tutti sanno che in determinate situazioni di estrema gravità si annidano stimoli al disordine e all’abuso, per non dire di vera e propria delinquenza.
Il problema case lo sentono opprimente, in queste ore, i 2.300 nuclei familiari composti da single e coppie, per i quali non si prospettano, al momento, soluzioni: sono “in collocazione” ma non sanno nè come, nè quando, nè dove saranno “collocati” .
Se è vero che si intende costruire su almeno altre 12 piastre numerosi appartamenti antisismici, si dica dove e quando, e in quanto tempo. Stesso discorso per i moduli abitativi in legno. Quanti e quando, e dove? Chi è rimasto praticamente escluso dalle assegnazioni, pur possedendo i requisiti, potrà contare su qualche certezza? Il Comune o chi per lui avrebbero, anzi hanno, il preciso dovere di parlare chiaramente subito e di impegnarsi per i “collocandi”. Altrimenti a L’Aquila di costoro non tornerà nessuno, con quale danno per l’economia locale è facile immaginare. Come deve comportarsi soprattutto chi ha un lavoro a L’Aquila, ma per ora non può abitarvi, perchè anche volendo pagare un fitto per dormire da qualche parte, case e miniappartamenti non se ne trovano o vengono offerti a prezzi da usura. (Nella foto: Il prefetto dell’Aquila, Franco Gabrielli)


20 Settembre 2009

Categoria : Cronaca
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