Vertenza bollette, si mette male: migliaia di opposizioni, è insurrezione civile


L’Aquila – LA GENTE SI ASPETTAVA SCUSE DAL SINDACO E AMMISSIONE DI ERRORI, INVECE… – Il Coordinamento inter-C.A.S.E. L’Aquila – cittadinanze.intercase@gmail.com annuncia che “senza ritiro della delibera di giunta e rideterminazione delle cifre corrette, 4.400 opposizioni alla lettere arrivate agli inquilini del piano
c.a.s.e.”. Una vera e propria insurrezione civile contro la follia delle bollette oscure, o pazze, come qualcuno le chiama, o estorsive, come altri le ritengono. Cosa faranno i politici, soprattutto quelli che intendono candidarsi alle prossime elezioni di febbraio? Sarà ben difficile, per loro, osare chiedere alla gente un consenso.
“Pensavamo – dice il documento – che dopo la lunga e difficile commissione consiliare “bilancio” di ieri pomeriggio e la partecipatissima assemblea serale a Bazzano, convocata dai comitati “Tenda Amica/Assergi 2 Ade/Ji Prati di vi cirella” e che ha visto la partecipazione di centinaia e centinaia di cittadini di tutti i piani c.a.s.e., il Sindaco riconoscesse oggi pubblicamente gli errori, oltre che relativi all’incredibile ritardo e alla mancata trasparenza, sul calcolo del monte “spese” da cui è stato computato l’indice a mq per cittadino.

Invece ci ritroviamo con un sindaco che in diretta dal Tg della locale emittente TvUno,
cerca di alimentare il solito conflitto tra chi è rientrato nelle proprie abitazioni e chi,
causa ritardi nella burocrazia pubblica (sarà bene che il Sindaco lo rammenti) è ancora
nel piano c.a.s.e., mostrando la propria bolletta di casa da pagare e cercando di far passare
il messaggio che gli inquilini dei progetti c.a.s.e. non vogliano pagare i propri consumi.
Poi, come se niente fosse, invita tutti a pagare cinque rate, assicurando che in cinque mesi
saranno fatte le letture e parla di un patto in tal senso con i cittadini in assemblea.
Il Sindaco non dice le uniche cose importanti che andavano dette, ovvero che la delibera
di giunta del 15 Novembre 2012 verrà ritirata perché errata, che il monte totale da pagare
verrà ricalcolato e che verranno rideterminate le cifre corrette da pagare dei singoli
condomini.

In assenza di una nuova e immediata deliberazione di giunta in tal senso i cittadini
aquilani formalizzeranno la propria opposizione alle comunicazioni sopraggiunte.

Nel calcolo che il Comune ha fatto e che tutti in Commissione hanno potuto verificare,
vengono addebitati ai cittadini aquilani anche una presunta e ipotetica “acqua
condominiale” anche per il periodo in cui invece l’acqua è passata a carico dei singoli
nuclei, con un aggravio immotivato di 1.400.000 euro e viene accreditato un fantomatico
indice di 0,17 mensile a mq per le spese del Sed, per un totale (basterebbe una
controprova con una banale moltiplicazione) di oltre 1.450.000 euro, a fronte di una spesa
di 272.000 euro reale del Sed, coperta dalla convenzione già in essere tra Comune e Sed,
fatto salvo 30.000 euro di postalizzazione prelevati dal fondo di riserva del comune
dell’Aquila e non addebitabili all’utente che riceve le fatture.
Un totale di 2.850.000 euro non dovuti, con un aggravio medio del 26% non dovuto.
Errori enormi che si sommano alle responsabilità politiche e amministrative relative
ai ritardi dell’Amministrazione stessa.

A questo punto apriamo le procedure formali, relativamente alla legittimità del
Regolamento comunale e del suo contenuto, approvato nel Dicembre 2011 e mai
comunicato agli inquilini, alla legittimità della deliberazione di Giunta, alla
legittimità della comunicazione sopraggiunta a firma del dirigente all’Assistenza
alla popolazione, avverso le scadenze, non chiare (fine Gennaio o fine Febbraio per
le rate mensili?) e avverso la cifra richiesta, per impedire così che possa scattare il
rischio di “ACCETTAZIONE” del cittadino di un totale, riportato nelle
comunicazioni ricevute. Nei prossimi giorni partiranno le prime lettere in tal senso, in collaborazione con
l’Adusbef e per tramite degli Avv. F. Di Marco e G.Racano, e tutti i coordinamenti
nei singoli progetti C.A.S.E. si organizzeranno in tal senso.

L’invito all’Amministrazione, chiaro ed esplicito, che ripetiamo di nuovo, è di
ricostruire un patto di fiducia tra Comune e inquilini dei piani C.A.S.E. attraverso il
riconoscimento dell’errore, il ritiro della delibera di Giunta e la costruzione di una
procedura corretta, trasparente e giusta.

I cittadini del piano C.A.S.E. non si faranno trascinare nel balletto del “pagare/non
pagare” alimentato di nuovo dal sindaco, perché hanno ovunque affermato la
volontà di “voler pagare tutto, di voler pagare tutti, di voler pagare il giusto, sapendo
cosa.”


18 Gennaio 2013

Categoria : Cronaca
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