Tiberti: “Quanti perchè sul caso Gallucci”
L’Aquila – Riferendosi a quanto scritto sul Centro (che riproduciamo a fianco) circa un salvataggio dell’ateneo rivencidato dal rettore di Orio, scrive il prof. Sergio Tiberti: “Se il Rettore afferma di aver salvato l’Ateneo, però io mi chiedo a vantaggio di chi e perché lo ha fatto? Mi pongo e vi pongo, lettori, infatti alcune domande dalla cui soluzione ognuno potrà trarne il giusto
convincimento sull’interesse effettivamente perseguito dal Rettore:
1) Perché il Rettore ha ritenuto di pagare al Gallucci un prezzo praticamente doppio rispetto a quello di mercato?
2) Perché ha sottoscritto un contratto arrogandosi un potere che spettava solo al Cda che è solo stato messo di fronte “al fatto compiuto” ?
3) Perché, come afferma il P.M., non ha svolto alcuna ricerca di mercato?
4) Perché non ha voluto attendere l’obbligatoria valutazione dell’UTE? Valutazione che avrebbe svelato il super prezzo, impedendo la conclusione del contratto.
5) Perché ha voluto versare al Gallucci una cauzione assolutamente spropositata (1 mil./€)?
6) Perché ha voluto agganciare all’affitto un onerosissimo contratto di appalto senza averne il potere e senza bandire apposita ed obbligatoria gara? Perché in sostanza ha, per dirla con le parole utilizzate dal P.M. nella richiesta di rinvio a giudizio: “…intenzionalmente procuravano alla Gallucci Srl un vantaggio patrimoniale ingiusto e di rilevante gravità ed all’Università degli Studi di l’Aquila un corrispondente danno ingiusto e di rilevante gravità…”. Io ho maturato una mia personalissima idea, altri facciano altrettanto. Ricordo sommessamente che il nuovo “uomo della provvidenza” ha anche una richiesta di rinvio a giudizio per concussione (da 4 a 12 anni di pena) a Roma”.
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