PescaraPorto, Mascia difende le scelte


Pescara – “La costituzione in giudizio dinanzi al Tar dell’amministrazione comunale in difesa del Comune stesso, citato dal consigliere Acerbo (foto) nel proprio ricorso contro il rilascio del permesso a costruire alla società ‘PescaraPorto’, era un atto giurisprudenzialmente dovuto. Ovvero, non c’era discrezionalità di scelta perché il nostro dovere è quello di difendere comunque le ragioni del Comune a fronte di un atto tecnico, e non politico, di cui il Dirigente ha difeso la legittimità in un’ampia, lunga e dettagliata relazione.
Non c’è alcuna presa di posizione politica in quello che è stato un atto dirigenziale, che non è stato certo frutto della scelta di una maggioranza la quale, nello specifico, non aveva e non ha alcuna competenza nel rilascio di quel permesso a costruire e piuttosto, ancora oggi, continua a difendere la bontà delle scelte urbanistiche previste nel Piano Particolareggiato 2. Piuttosto però trovo singolare che un consigliere comunale intenti causa dinanzi al Tar contro l’amministrazione comunale di cui egli stesso fa parte, contravvenendo, forse, a una delle norme che disciplina l’eleggibilità stessa dei consiglieri comunali”.
Lo hanno chiarito il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e l’assessore al Contenzioso Berardino Fiorilli in merito alle accuse giunte dal consigliere comunale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo in merito alla vicenda del ricorso contro il progetto ‘PescaraPorto’.
“Non c’è alcuna contraddizione né presa di posizione politica dietro la vicenda di ‘PescaraPorto’. In altre parole, qualunque fosse l’opinione della politica, della Giunta comunale, del Sindaco e della maggioranza di Governo, il Dirigente sostiene, come ha sempre fatto, che non avrebbe in alcun modo potuto evitare il rilascio dei permessi.
“Senza entrare nel merito, riteniamo tuttavia che la posizione della maggioranza di Governo fosse ed è più che chiara, essendo stati noi gli autori e promotori del Piano Particolareggiato 2 con il quale intendevamo ridisegnare il volto dell’intera riviera sud, regolamentando in modo chiaro cubature, volumetrie, fissando quote esatte per la cessione di servizi, spazi e opere pubbliche a servizio della città, lungo tutta la fascia che dalle golene nord e sud arriva sino al Parco Fluviale e all’asse Via Andrea Doria, lungomare Cristoforo Colombo, lasciando decidere alla città e in favore della tutela del territorio cosa e quanto edificare in quelli che oggi sono “vuoti urbani”, attraverso un disegno armonioso e rispettando la storia e la vocazione della parte sud della città”.
“Piuttosto – ha aggiunto il sindaco Albore Mascia – con il proprio ricorso, fatto a nome personale, il consigliere Acerbo ha aperto un contenzioso con l’amministrazione comunale di cui fa parte, e mi pongo il dubbio circa la legittimità di tale atto visto che, già al momento dell’elezione, ciascun eletto deve rinunciare a qualunque contenzioso eventualmente aperto con l’amministrazione in cui si appresta a entrare, pena la decadenza dalla carica. Ma sono certo che il consigliere Acerbo avrà già verificato la propria posizione in tal senso e il rispetto della normativa”.


16 Gennaio 2013

Categoria : Cronaca
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