Case, emerge il problema dei “collocandi” – Cospa annuncia protesta per Ofena


onna-berlkusconi-15-set-09L’Aquila – Giornata di proteste, malcontento, polemiche, minacce di ricorsi e di atti clamorosi e diperati. E’ il risultato, a oltre 24 ore dalla pubblicazione (ieri alle 14 circa anche sul nostro sito, visitato da migliaia di persone preoccupate e tese) degli elenchi degli assegnatari, dei “collocandi” e degli esclusi dal beneficio delle case antisismiche. Come è anche comprensibile, pochi sono soddisfatti di come sono andate le cose e tutti chiedono di vedere i punteggi e sapere con quali criteri sono stati assegnati. Ma l’elenco dei punteggi viene fermamente negato a tutti. Tra le proteste per le assegnazioni ritenute inique, troppo distanti, o con privilegi per alcuni, sta emergendo la situazione dei cosiddetti “collocandi”. Figurano ìin un elenco che potete leggere nel nostro sito, sono 2.300 nuclei familiari composti da una, o due persone, e pare di capire che per loro case non ce ne saranno proprio: si offriranno altre sistemazioni, magari in alberghi di località distanti. Chi deve lavorare a L’Aquila avrà problemi, e problemi enormi si presenteranno con le scuole fin da lunedì: chi avrà casa a dicembre, poniamo, come potrà portare i figli a scuola a L’Aquila? La serietà della situazione dei “collocandi” è stata ammessa stasera in Tv anche dall’assessore D’Innocenzo. La risposta alle richieste per ora non c’è: si spera in nuove case (comunque tra mesi) e moduli abitativi di legno (anche questi tra diverso tempo). Se D’Innocenzo ammette che “la situazione è complicata”, il sindaco Cialente, sempre in tv, esorta alla calma, e promette che i casi saranno tutti valutati alla ricerca di soluzioni. “Non digreghiamoci” ha detto Cialente “altrimenti staremo peggio”. Per ora peggio, molto peggio rispetto a ieri, stanno coloro che si sentono dire “che saranno sistemati” prima dell’inverno. Se le case non bastavano, e si sapeva, bisognava farne altre già da tempo, senza porre problemi e causare ritardi oggi difficilmente colmabili.
Problemi ve ne sono anche in altri comuni, per esempio Ofena, dove il comune emette ordinanze ritenute cervellotiche e ordina, come è avvenuto oggi, al proprietario di un immobile di metterlo in sicurezza, altrimenti lo farà il Comune e presenterà il conto. Tanto basta per creare tensioni e malcontento. Abbiamo parlato con Dino Rossi, l’infaticabile dominus dell’associazione Cospa. “Ofena – ci ha detto – è colpita da due terremoti, il secondo è in atto e si deve al comune. Il sindaco deve essere esautorato e il comune commissariato. Noi, intanto, prepariamo una manifestazione di protesta e ci recheremo nei cantieri a L’Aquila a tentare di fermare i lavori”. Staremo a vedere, protesta dopo protesta, in questo dopo terremoto in subbuglio. Gli errori e le assurdità stanno venedo a galla, insieme con i primi freddi e preannunci di cattiva stagione. (Nella foto Col: Berlusconi a Onna, per lui applausi, ma a L’Aquila monta il malcontento)


19 Settembre 2009

Categoria : Cronaca
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