Occorre una legge per la ricostruzione


L’Aquila – (di Pio Rapagnà, fondatore del Mia Casa) – L’EMILIA ROMAGNA NE HA GIA’ UNA DA TEMPO – Il Consiglio regionale dell’Abruzzo, seguendo l’esempio della Regione Emilia e Romagna, approvi una “Legge quadro regionale” per la ricostruzione e la messa in sicurezza antisismica della Edilizia Residenziale Pubblica regionale e comunale e per il governo della ricostruzione in generale”. La Legge dovrebbe riguardare tutto il patrimonio abitativo pubblico della Regione Abruzzo, disponendo la realizzazione degli interventi necessari per la ricostruzione e il ripristino degli immobili di edilizia pubblica residenziale distrutti o danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009, rendendo possibile l’immediato adeguamento alla normativa antisismica vigente dell’intero patrimonio abitativo pubblico, anche al fine di favorire il rapido impiego delle risorse e lo svolgimento delle attività amministrative ordinarie e straordinarie.
In particolare si dovrebbe stabilire che gli incarichi per la redazione di progetti e la direzione dei lavori sono conferiti dalla Regione o dagli enti attuatori nell’ambito dei propri ruoli pubblici, ricorrendo solo ove la complessità dell’opera lo richieda a professionalità esterne, favorendo, in questo caso, la partecipazione di giovani professionisti, mentre i Comuni, per ovvi motivi antispeculativi, dovrebbero essere obbligati al mantenimento di tutti i parametri urbanistici ed edilizi preesistenti al 6 aprile 2009, quali la volumetria, la sagoma, l’area di sedime ed il numero delle unità immobiliari, delle aree e delle pertinenze su cui insistono gli edifici d’edilizia residenziale pubblica.
Le norme sui beni culturali e paesaggistici si dovrebbero applicare anche al patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica qualora ne ricorrano le condizioni.
Lo stesso Consiglio regionale dovrebbe inoltre intervenire con urgenza per “bloccare” quanto stabilito con Delibera n. 411 del 5.12.2011 dalla Giunta Comunale e con Delibera n. 172 del 29.12.2011 dal Consiglio Comunale dell’Aquila, rispetto alle “incredibili” e ingiustificate richieste per il contestuale pagamento da parte degli inquilini e assegnatari ancora sfollati di un canone di compartecipazione alle spese di gestione, manutenzione degli alloggi dei Complessi C.A.S.E. e dei M.A.P., con “ingenti somme da versare come “quota forfettaria” per arretrati di presunti servizi pertinenziali, condominiali e cosiddette “utenze collettive” completamente fuori controllo.
Le somme già richieste per gli anni 2011 e 2012 sono state pari a 1,6 milioni di Euro, mentre per il 2013 sono pari a 2,2 milioni di Euro per l’applicazione dei “canoni di compartecipazione” ed a 2,4 milioni di Euro per la copertura del servizio di “PROPERTY FACILITY MANAGEMENT” che fino al 30 settembre 2013 la Protezione Cicile ha affidato alla MANUTENCOOP FACILITY MANAGEMENT Spa e che verrà affidato ad una cosiddetta “impresa specializzata”.
Nel frattempo, in attesa dei tempi “biblici” del Consiglio regionale, a tutela delle familgie ancora sfollate e attualmente in “gravissime difficoltà” economiche, il Mia Casa ha chiesto l’intervento del Difensore Civico regionale Dott. Nicola Sisti, dal quale ci si attende un provvedimento di somma e straordinaria urgenza e valenza.


15 Gennaio 2013

Categoria : Cronaca
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