Capulli: “Certe volte mi scappa…”
L’Aquila – Da Giosafat Capulli, editore di TvUno, riceviamo: “Caro collega Colacito, il tempo che viviamo ci impone tanta ragione e altrettanta ragionevolezza. Stasera ai nostri vigili urbani è stato donato un vitello da una nota azienda teramana sbarcata in città quando i Gabbioni hanno deciso di smantellare la loro attività. E’ un’azienda attiva, che ha creato posti di lavoro e che cerca di mantenerli allargando la propria area ricettiva. Nel marasma edilizio che conosciamo qualcuno non ha trovato di meglio da fare se non prendere carta e penna e denunciare un presunto abuso edilizio. Sarà anche abuso, ma ben maggiore è l’abuso che la nostra città e le nostre aziende hanno subito il sei di aprile. Come dire che ricominciamo male noi aquilani. A forza di denunciarci gli uni e gli altri stiamo riprendendo da subito l’antica piega del… “io non voglio fare nulla e tu non devi permetterti di farlo”. Ricostruzione allora? E da dove ripartiamo, dalle veline anonime e dagli esposti? Insomma da dove avevamo lasciato? Speriamo proprio di no!”.
(Ndr) – Caro Giosafat, conosciamo troppo bene L’Aquila e gli aquilani per permetterci illusioni sulla eterna battuta “esso quissu”, che da sempre è riservata a chi in questa città tenta di esserci facendo qualcosa. Credevamo, anzi, speravamo, che la tremenda mazzata del 6 aprile avesse cambiato qualcuno o qualcosa. Non è così. Con te ardentemente speriamo lo stesso di non dover ricominciare, come scrivi, da veline anonime ed esposti. Ma sappiamo anche che chi di speranza vive, disperato muore…
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