Rubano anche la nostra storia


Paganica – Scrive Rallaele Alloggia: “Come noto, con le ultime votazioni amministrative comunali, sono scomparsi i Consigli di Circoscrizione, per cui alcuni giovani paganichesi, da alcuni mesi hanno ideato degli incontri mensili con la popolazione, in presenza dei due consiglieri comunali e il presidente degli Usi Civici. L’obiettivo dichiarato è quello di essere da supporto a chi è stato eletto a rappresentare gli interessi e le problematiche del vasto territorio dell’ex Comune di Paganica. Durante l’incontro di “ Un Consiglio per Paganica” tenutosi mercoledì 9 gennaio al Centro Civico, sono state trattate numerose problematiche che attanagliano la popolazione. Fra queste, i ripetuti furti nella zona rossa del centro storico che ormai non fanno più notizia, tanto è esteso il fenomeno in tutto il comprensorio aquilano.
I tanti cittadini presenti in sala, indignati per ciò che continuamente accade nelle loro abitazioni, hanno chiesto ad alta voce un maggior controllo in quella parte del territorio. I furti ormai non sono più di oggetti di rame, ma depredano ogni cosa, per qualche euro stanno rubando la nostra storia, le cantine, luogo questo da sempre particolarmente tenuto custodito e geloso dai proprietari, sono state violate e le loro porte spalancate. In questi luoghi da sempre sono stati custoditi gli oggetti della cosiddetta “Civiltà Contadina”, che per millenni è stata la più comune forma di vita degli uomini, per poi vederla scomparire definitivamente sotto i nostri occhi verso la fine degli anni sessanta del secolo scorso. Lo scrivente, quale coordinatore del “Comitato pro Museo”, un progetto che viene da lontano, che ha come obiettivo la creazione di un’area museale al piano terra del Palazzo Ducale di Paganica, in cui è previsto anche uno spazio dedicato a ciò, nell’intervenire sull’argomento, ha chiesto agli organizzatori di “Un Consiglio per Paganica”, ai consiglieri comunali e al presidente degli Usi Civici, di fare in modo di sensibilizzare i cittadini paganichesi affinché mettano al sicuro ciò che è rimasto di quella Civiltà Contadina, poiché temo che una volta attivata l’area, non si trovino gli oggetti da esporre. E’ invece nostro intendo, poter raccontare ai posteri, con questi oggetti, insieme alle opere dello scultore Giovanni De Paulis e i reperti archeologici di Angelo Semeraro, la storia e le radici più profonde degli abitanti di questa parte del territorio.


11 Gennaio 2013

Categoria : Storia & Cultura
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