Micron, il consiglio comunale dell’Aquila
L’Aquila – (Foto: il consiglio riunito all’Emiciclo) – Il problema della Micron è di grandi dimensioni sociali per la Marsica, ma anche per altre aree. Tra i 1600 dipendenti dell’azienda americana di Avezzano, figurano anche oltre 300 persone residenti a L’Aquila e dintorni. Il Consiglio comunale ha approvato la delibera all’ordine del giorno con la quale si chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dello Sviluppo Economico di impegnare il Governo a modificare l’impostazione iniziale della vertenza Micron, aprendo un tavolo di settore sulla microelettronica con diversi obiettivi. Il primo obiettivo e’ quello di garantire l’attuale occupazione preservando tutti i 1623 dipendenti, a fronte dei 700 esuberi annunciati, dello stabilimento Micron di Avezzano, il secondo quello di identificare e stabilire le misure di sostegno industriale relative alle politiche dei semiconduttori e del settore della microelettrica, creando le condizioni di sostegno industriale mediante processi di riorganizzazione e sviluppo di multinazionali presenti nel nostro paese. Il terzo deve essere quello di operare affinche’ Micron di Avezzano o la nuova proprieta’, garantiscano attraverso investimenti mirati mediante un Piano Industriale credibile e durevole nel tempo che assicuri sviluppo per l’azienda e per tutto il territorio regionale e nazionale, mantenendo l’attuale livello occupazionale. Ultimo infine l’obiettivo di dare atto che la deliberazione non comporta impegno di spesa ne diminuzione di entrata. “L’incertezza sul futuro dello stabilimento Micron di Avezzano, – si legge in premessa nel documento – messo sul mercato dalla multinazionale americana, potrebbe sfociare in un dramma sociale dalle conseguenze inimmaginabili per la Marsica generando, nel contempo, un pericoloso arretramento del sistema paese su tecnologie innovative, i semiconduttori, di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’Italia. La multinazionale Micron – si legge ancora in premessa – risulta la prima grande impresa della provincia dell’Aquila, la seconda d’Abruzzo, e’ un’azienda cardine del sistema economico regionale. Sarebbe gravissimo e devastante un ridimensionamento del numero delle maestranze, quasi la meta’ dell’intero sito produttivo di Avezzano, con pesantissime ripercussioni sul tessuto sociale ed economico non solo di tutta la Marsica, ma dell’intera provincia dell’aquila e della regione Abruzzo”.
Non c'è ancora nessun commento.