Emigrati abruzzesi vicini al Vate: in Friuli un aquilano si dedica al poeta-soldato
Pescara – (intervista di Stefano Leone) – ROBERTO FATIGATI, AQUILANO IN FRIULI E IL 2013 ANNO DANNUNZIANO – Il 2013, ricorre il 150° anniversario della nascita e il 75° della scomparsa del celeberrimo poeta-soldato pescarese Gabriele D’Annunzio. Personaggio straordinario per complessità e grandezza che, con le sue opere e con le sue gesta, ha contribuito in maniera determinante a far conoscere l’Abruzzo nel mondo. Appare doveroso, in questa importante ricorrenza, ricordarlo ed onorarlo celebrando nella sua Pescara il 3° Raduno Nazionale degli Abruzzesi emigranti.
L’evento dovrebbe svilupparsi in due giornate e questo, per dare modo agli emigranti che lamentano di non poter esprimere le loro istanze, richieste e necessità, di sentirsi parte attiva della loro terra. Le due giornate prescelte sono quelle di sabato e domenica 6 e 7 luglio prossimo; dell’organizzazione se ne sta occupando l’Associazione Abruzzesi e Molisani in Friuli Venezia Giulia presieduta dall’aquilano Roberto Fatigati (FOTO IN EVIDENZA ACCANTO A D’ANNUNZIO) –
Proprio a lui abbiamo posto domande inerenti il Vate, l’Associazione che si prefigge di organizzare l’evento e gli emigranti.
- Presidente Fatigati, cosa significa D’Annunzio per un abruzzese che non vive la sua terra?
“ Gabriele D’Annunzio è stato un personaggio straordinario per complessità e grandezza che, con le sue opere e le sue gesta, ha contribuito in maniera determinante a far conoscere l’Abruzzo nel mondo. Peraltro anch’egli è stato un emigrante. Per noi che viviamo in terra di confine, dove fu combattuta la 1° guerra mondiale, tutto ci parla del celebre poeta-soldato: Carso, Redipuglia, Trieste, Gorizia, Aiello, Cervignano, Ronchi dei Legionari”.
- Quale posto occupa D’Annunzio per un abruzzese che, vivendo in altro luogo, parla della sua terra e delle sue eccellenze (tipo tradizioni, cibo, cultura)?
“Non possiamo parlare dell’Abruzzo se non parliamo di D’Annunzio; è stato un uomo di cultura che nelle sue opere ha fatto sempre riferimento alla sua terra, alla sua gente, alle tradizioni e alle eccellenze dei prodotti gastronomici”.
- Perché la Vostra associazione è in cooperativa con il Molise?
“Inizialmente siamo nati solo come abruzzesi ma, in passato, l’Abruzzo è sempre stato unito al Molise, i molisani residenti in Friuli, numericamente di meno, hanno chiesto di unirsi a noi e li abbiamo volentieri accolti. Questo accade in quasi tutte le associazioni abruzzesi operanti in Italia e all’estero”.
- Quanti iscritti conta l’associazione?
“ Attualmente gli iscritti sono 120, in maggioranza abruzzesi. Il nostro sodalizio è ancora uno dei più numerosi, ma i soci calano ogni anno. Oggi si emigra poco e non ci sono molte forze nuove che possano rimpiazzare le perdite”.
- Il Friuli V.G. è terra di frontiera; l’emigrante abruzzese a contatto con altre realtà ed etnie diverse è portato a fare paragoni con l’Abruzzo?
“ Il Friuli Venezia Giulia è terra di emigrazione come l’Abruzzo e il Molise. Le associazioni dei friulani nel mondo, “Fogolars Furlans”, sono le più numerose e le più attaccate alla loro identità. Le due popolazioni hanno grandi affinità: parlano poco ma realizzano molto. La dignità è altra peculiarità che li unisce”.
- Dall’evento in programma a Pescara qual è il significato che volete trarre maggiormente?
“ La nostra associazione ha promosso e organizzato il 1° Raduno degli Abruzzesi nel mondo celebrato a L’Aquila, la mia città, nel 2011, quale ulteriore gesto di solidarietà e vicinanza all’Abruzzo sconvolto dal terremoto”.
- Come è nata l’idea per l’iniziativa?
“ L’idea di dare a Pescara l’onore di ospitare il 3° Raduno degli Abruzzesi nel mondo, è nata dal fatto che nel 2013 ricorre il 150° anniversario della nascita e il 75° della scomparsa di Gabriele D’Annunzio”.
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