Parco Abruzzo, camosci a rischio, ma gli orsi se la cavano: sei cuccioli – Cervo ucciso
Pescasseroli – Se la popolazione dei camosci potrebbe essere a rischio a causa del virus della costridiosi, quella degli orsi aumenta. I camosci trovati morti a Monte Amaro, come abbiamo riferito, sono infatti morti non per un fulmine, ma per la costridiosi. Nelle scorse settimane e’ stata effettuata una sessione di osservazioni mirate per l’avvistamento delle femmine con piccoli di orso marsicano, che sarebbero almeno sei. Le osservazioni sono state effettuate nei pressi delle diverse zone del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), ricche di cespugli di ramno le cui bacche sono particolarmente appetite dall’orso in questa stagione. Nell’operazione, coordinata dalla Direzione e dai Servizi scientifico e veterinario del Parco, sono state coinvolte circa 40 persone tra personale del parco, guardie del Parco, agenti del coordinamento territoriale per l’ambiente del CFS e volontari.
CERVO UCCISO – Un esemplare di cervo maschio e’ stato ritrovato morto in localita’ “Valle dei tartari” nel comune di Alfedena, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. A dare l’allarme sono stati alcuni ricercatori del dipartimento di Biologia dell’animale e dell’Uomo dell’Universita’ La Sapienza di Roma, che si trovavano sul posto per alcuni rilievi scientifici. La carcassa era mancante della testa e del quarto anteriore destro, parti asportate dai bracconieri per rivenderle nel circuito degli imbalsamatori e al mercato nero della carne di selvaggina. Gli agenti del Corpo forestale dello Stato e le guardie del Pnalm, coordinati dal comandante del Coordinamento territoriale per l’ambiente Luciano Sammarone, hanno acquisito elementi tali da far ricondurre la morte dell’animale per mano umana. Le parti asportate, secondo una prima ricognizione visiva, sono quelle che dovevano presentare il foro in entrata della pallottola, e visto che l’animale ha perso pochissimo sangue, si presuppone che il colpo lo abbia raggiunto a uno degli organi vitali, dato che anche questi sono stati rimossi dal corpo del cervo. La Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto una fascicolo a carico di ignoti, disponendo il sequestro di alcune parti dell’animale ritrovato. Le indagini sono condotte congiuntamente dal Corpo forestale dello Stato e dalle Guardie del Parco.
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