Commercio, il pugno di ferro ridicolo
L’Aquila – (di Celso Cioni, direttore Confcommercio) – Fin dai primi giorni dopo il sisma, Confcommercio aveva auspicato una regolamentazione d’urgenza e di emergenza per il riavvio delle attività commerciali, anche al fine di evitare un regime di far west. Ma questo suggerimento, non è stato affatto preso in considerazione dall’amministrazione comunale, determinando iniziative singole ed individuali, che nel tentativo di sopravvivere, hanno provveduto a nuovi insediamenti nella carenza più assoluta di regole.
Ora, dopo aver consentito questo stato di cose, abbiamo avuto notizia che in alcuni casi si sta intervenendo con il pugno di ferro, con una filosofia per cui, si chiude la stalla quando i buoi sono ormai scappati. Visto e considerato il clima privo di regole, la Confcommercio continua ad auspicare una rapida regolamentazione nel settore, da parte dell’amministrazione comunale, che dia garanzie a tutti gli operatori.
Continuare a far finta di nulla, vorrebbe dire consentire ancora, l’insediamento di iniziative non regolamentate, mentre d’altra parte piovono sanzioni, senza aver predisposto un regime normativo valido per tutti gli operatori commerciali. La Confcommercio auspica dunque che il Comune, comprenda l’urgenza di un Piano commerciale d’emergenza, che ponga fine a questo stato confusionale, dove risulta incomprensibile, permettere la deregulation più totale, per poi agire ed intervenire con metodi rigidi e punitivi.
Esprimiamo invece soddisfazione, perché si avvia a conclusione, la proposta di trasferire gli ambulanti a Piazza d’Armi, la Protezione civile ha garantito un intervento per un milione di euro, e per lunedì prossimo alle ore 16, è stata convocata una riunione concertativa, che dovrà definire un ulteriore pezzo di tale progetto.
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