Case turistiche, forte discesa in Abruzzo


L’Aquila – (Foto: panorama di Roccaraso) – Tecnocasa rende noto che il mercato immobiliare turistico “è riflessivo” (cioè in calo) anche in Abruzzo, dove chiude il primo semestre del 2012 – i dati quindi sono relativi a sei mesi orsono – con una contrazione dei valori del 9,8%. I potenziali acquirenti ricercano bilocali o piccoli trilocali. Se si opta per località dotate di impianti sciistici si chiedono abitazioni quanto più possibile vicine ad essi; apprezzata anche la vicinanza al centro o a zone servite. Se invece si acquista in zone distanti dagli impianti si valuta bene la presenza dei collegamenti con gli stessi.
La disponibilità di spesa può andare da un minimo di 80 mila € per le località meno costose fino ad un massimo di 400 mila € per le zone più rinomate. Ci sono poi, seppure in misura molto contenuta, richieste dal valore molto più elevate che possono sfiorare al milione di €.
Le quotazioni delle case in montagna hanno registrato una diminuzione dei prezzi del 3,6%.
I potenziali acquirenti ricercano bilocali o piccoli trilocali. Se si opta per località dotate di impianti sciistici si chiedono abitazioni quanto più possibile vicine ad essi; apprezzata anche la vicinanza al centro o a zone servite.
Se invece si acquista in zone distanti dagli impianti si valuta bene la presenza dei collegamenti con gli stessi.
La disponibilità di spesa può andare da un minimo di 80 mila € per le località meno costose fino ad un massimo di 400 mila € per le zone più rinomate. Ci sono poi, seppure in misura molto contenuta, richieste dal valore molto più elevate che possono sfiorare al milione di €.
L’introduzione dell’Imu ha iniziato a farsi sentire su questo segmento di mercato: i potenziali acquirenti sono preoccupati e sono diventati più riflessivi mentre tra i proprietari iniziano a vedersi alcune dismissioni soprattutto se l’unità abitativa è poco utilizzata durante l’anno.
ABRUZZO – Mercato immobiliare turistico riflessivo, dicevamo in apertura, anche in Abruzzo, che chiude il primo semestre del 2012, con una contrazione dei valori del 9,8%.Continua la discesa dei prezzi a Roccaraso. Smaltita l’incertezza legata all’IMU, che aveva caratterizzato il mercato nel 2011, quello che ora rende più riflessivi i potenziali acquirenti è il rischio di accertamento fiscale legato all’acquisto di un immobile. Unitamente alla maggiore offerta immobiliare sul mercato (sul territorio c’è molto invenduto) che consente di scegliere la soluzione che più aggrada, le tempistiche medie di vendita sono in aumento. Al contrario, il numero di compravendite è rimasto sostanzialmente costante.
A Roccaraso si rivolgono quasi esclusivamente turisti provenienti dal Centro-Sud, con prevalenza campana. Si tratta di famiglie con figli che ricercano un appartamento con soggiorno e due camere da letto, per una spesa complessiva che non supera 150-180 mila €, a cui fa seguito l’ausilio di mutuo di piccolo importo (che copre il 40%).
La zona più ricercata è quella centrale, nonostante soffra della mancanza di parcheggio gratuito: qui sono presenti condomini degli anni ’60-’70, in cui un appartamento in buone condizioni si scambia a 3500 € al mq. Nelle immediate adiacenze del centro ci sono immobili del decennio successivo, valutati 500 € al mq in meno. Sempre molto richiesta è la zona Pratone per la sua vicinanza al centro: da 6000 € al mq del 2006 oggi non si registrano scambi che superano 4000 € al mq per un buon usato. A rilento lo sviluppo della cosiddetta “zona C” di Roccaraso, area periferica soggetta a lottizzazione. Dopo alcuni interventi edilizi nei semestri scorsi, i costruttori si stanno dimostrando più riflessivi e preferiscono attendere.
I comuni di Rivisondoli e Pescocostanzo (limitrofi a Roccaraso) offrono valide alternative, nonostante siano meno serviti: nella prima zona le costruzioni risalgono prevalentemente agli anni ’70, nella seconda prevalentemente agli anni ’80, ma le quotazioni sono sostanzialmente uguali e non si superano 000 € al metro quadrato. Di difficile smaltimento gli immobili nuovi, ancora legati a valori troppo alti.


07 Gennaio 2013

Categoria : Economia
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