Petrilli e la lotta contro l’ingiustizia
L’Aquila – Giulio Petrilli ha diffuso ieri una lettera in cui si legge: «Da oggi inizierò uno sciopero della fame e della sete totale per protestare contro l’ingiusta ordinanza della corte d’assise di Milano che qualche mese fa ha rigettato la mia istanza di risarcimento per ingiusta detenzione.» Petrilli ha scontato, in passato, sei anni di carcere per poi essere assolto dall’accusa di partecipazione a banda armata. «La motivazione addotta – aggiunge – dalla corte d’appello è che, frequentando esponenti dell’antagonismo illegale, ho tratto in inganno gli inquirenti. Quello che più sconvolge nella sentenza, è che i giudici hanno affermato chiaramente che a loro non interessa il giudizio penale, cioè la mia assoluzione. Non si passa più a valutare le sentenze, ma si emettono giudizi morali, in base ai quali si concede o meno il risarcimento per ingiusta detenzione”.
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