Quella dolce signora dai capelli azzurri
103 anni sono tanti, per Rita Levi Montalcini solo una fanciullezza lunga più di un secolo, dissolta in silenzio – come le piume di Forrest Gump – nella quiete della sua casa romana. Lei, torinese, era una signora di autentico stampo, una dolce esile donnina dai capelli azzurri, tra crinoline e stoffe scure, eleganti. Ma era soprattutto un cervello che, come in altri casi, sembrava alieno: vivido, sprizzante intelligenza e sapere. Fino ad oltre l’età in cui tanti si raggrinzano, sclerotizzano, se ne vanno in altre realtà . Rita Levi Montalcini non è mai invecchiata e a lei la scienza e il genere umano debbono molto. Non solo un premio Nobel, assegnato alla scienziata italiana nel 1986.
La regole della natura hanno seguito il loro corso, e oggi l’affascinante personaggio ha interrotto i contatti con questo mondo. Lucida e razionale fino all’ultimo. Un commiato che non poteva non avvenire, anche se per alcune persone la morte sembra impossibile, è da rifiutare, da cancellare. Ma avviene. Lei, neurologa e biologa, lo sapeva più di ogni altro. Rimane la traccia, il ricordo di una persona speciale, che L’Aquila ha conosciuto spesso, naturalmente senza accorgersi della sua presenza onorevole. Rita è salita sicuramente ai piani alti, vicina a quei segreti della natura sui quali ha indagato per 103 anni. Grazie a chi l’ha lasciata così a lungo occuparsi di noi. Non addio, signora. Ci mancherà la sua lieve luminosità , il cui chiarore è inestinguibile.
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