Appello a Regione e Protezione civile
Roseto – PATRIMONIO EDILIZIO DI 23.850 CASE MOLTO VULNERABILI – Scrive Pio Rapagnà: “Uno specifico studio sullo stato “di sicurezza antisismica” di buona parte dei 23.850 alloggi pubblici della Regione Abruzzo è stato effettuato, rivisto e ampliato dalle Società “Collabora Engineering” e “Abruzzo Engineering” negli anni 1995-98 e sin dal 1999 in possesso degli Assessorati regionali ai Lavori Pubblici, alla Politica della Casa e alla Protezione Civile.
Dopo un Convegno su “La sicurezza sismica dell’edilizia residenziale pubblica” promosso dalla FEDERCASA Nazionale, in collaborazione con l’ARET – Azienda Regionale Edilizia Territoriale d’Abruzzo – e svoltosi a Pescara il 14-15 luglio 2003, tale studio, è stato “rivisto e ampliato” per conto della Regione negli anni dal 2003 al 2006, “arricchito” da un dettagliato elenco di sopralluoghi e certificazioni con rispettive “schede tecnico-anagrafiche” di accompagnamento per ogni singolo alloggio e annotati i lavori da eseguire con le spese da affrontare: ciò nonostante, nessun intervento di messa in sicurezza antisismica è stato mai effettuato.
Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo e il ripetersi di scosse importanti in aree dentro e fuori il cratere sismico del 6 aprile 2009, ripropone drammaticamente all’attenzione di tutti il problema della “estrema vulnerabilità” del nostro patrimonio abitativo pubblico, mentre le Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 2003 e n. 3467 del 2005 per le costruzioni in zone sismiche di nuova classificazione, imponevano scadenze ed impegni gravosi per l’adeguamento del patrimonio, da un lato, e l’aggiornamento a nuovi metodi di calcolo delle strutture antisismiche, dall’altro, tenendo conto dell’entita dei “nuovi” rischi, anche in considerazione delle condizioni dei fabbricati, derivanti dalla vetustà e dagli eventuali interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazioni cui possono essere stati assoggettati e, in questo caso, delle misure di “adeguamento antisismico” non ancora applicate.
La immediata e concreta “disponibilità” dei dati elaborati da “Abruzzo Engineering” AVREBBE DOVUTO PORTARE ad un “urgente e straordinario” intervento di messa in sicurezza antisismica degli alloggi pubblici costruiti in zone di acclarato alto e altissimo rischio sismico e consentire ai “soggetti attuatori” della ricostruzione di realizzare in tempo utile una “serio e tempestivo” intervento sugli alloggi danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009 e lanciare una efficace e concreta “Campagna Casa sicura” su tutto il territorio regionale, per rendere più sicuri gli alloggi e gli edifici pubblici rispetto ai rischi sismici incombenti, onde prevenire ed evitare ulteriori tragedie.
Chiediamo, ancora una volta, alla Protezione Civile e alla Regione Abruzzo: che fine hanno fatto, e come sono state utilizzate le “risultanze, le conclusioni e le proposte” del lavoro della Società “in housing” Abruzzo Engineering? Che cosa è stato fatto in Abruzzo in merito alla “messa in sicurezza” preventiva delle abitazioni pubbliche delle ATER e dei Comuni realizzate in zone sismiche? La Regione Abruzzo ha la responsabilità di “esaminare” le carte e mettere in atto un intervento significativo per “consolidare e mettere in sicurezza”.
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