C5, vigilia da brividi per Pescara
Pescara – La marcia del Pescara sembrava inarrestabile e la ripresa del campionato le aveva regalato vittorie e attestazioni di merito in gran quantità . Neanche la corazzata Luparense era riuscita a mettere sotto il delfino, capace di trovare il guizzo giusto per riemergere e tornare a danzare anche sui marosi mossi dal fortunale. I biancazzurri però non avevano fronteggiato il nemico più infido, quello che non si aspettavano proprio di dover fronteggiare e che invece, cogliendoli alle spalle, in poco tempo ha vigliaccamente falcidiato la truppa di Mario Patriarca, dopo averla svuotata di ogni energia: Montezuma. Prima Canabarro, poi Morgado, Leggiero, Jader Fornari e Fabiano Assad si sono arresi, uno dopo l’altro, alla terribile maledizione del re azteco. Di Cellini si sono addirittura perse le tracce e il bollettino medico per ultimo annota nella sezione degenti il nome di Massimo De Luca, costretto in serata a dover rinunciare all’allenamento per ritrovare al più presto la via di casa e con essa calde coperte, antispasmi e cure di prammatica. Patriarca si dispera, maledicendo e sfidando a sua volta i numi avversi, ma qualcosa dovrà pur inventarsi per chiudere la rosa dei dodici da mandare in campo nel derby di sabato. Dall’altro versante intanto mister Ricci non gli è da meno e se non se la prende con gli dei mostra invece tutta la sua indignazione per gli errori arbitrali, i quali, a suo dire, avrebbero nella partita con la Marca colmato il bicchiere di fiele e fatto spumeggiare tutta la sua rabbia. Strano destino è quello del Pescara, che per due settimane consecutive assiste agli sfoghi di allenatori, mesti e indignati per i torti arbitrali subiti. La settimana scorsa era toccato assistere ai pianti inconsolabili di Colini e compagni, addirittura timorosi dell’ambiente pescarese e critici per le designazioni di Cumbo. Coincidenze? Mah! Anche il Pescara ad inizio di stagione ebbe a storcere la bocca su alcune designazioni e relativi arbitraggi ma preferì chiudersi nel fortino, alzare le palizzate ed entrare in un rigenerante silenzio stampa, che non ebbe ripercussioni alcune su conto terzi. Per la cronaca arbitreranno Novellino di Potenza e Balli di Prato, davanti ad un pubblico sportivo e corretto come quello di Montesilvano e ad una diretta televisiva che porterà di nuovo alla ribalta i delfini o per meglio dire quelli di loro che Montezuma, bontà sua, intenderà risparmiare. Pensierino finale: sarà opportuno che Mario Patriarca, per un po’, lasci perdere gli schemi dei suoi avversari e si guardi invece dagli Aztechi, di gran lunga più feroci e temibili dei Maya. Pensaci Mario.
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