Provincia: “Come eravamo e come siamo”
Chieti – Paolo Sisti (Capogruppo Pdl), Giovanni Di Rito (Capogruppo Udc), Fabrizio Montepara (Grande Sud), Arturo Scopino (Capogruppo Mpa), Mario Di Paolo (Capogruppo Theatina), Angelo Argentieri (Capogruppo Costituente di Centro) scrivono:
“L’Amministrazione provinciale consegnataci meno di 4 anni fa dal Pd di Camillo D’Amico era collassata, e a decretare la bocciatura senza appello di quel governo provinciale furono i cittadini attraverso il voto. Noi, a differenza di D’Amico, non abbiano ricette miracolistiche: sappiamo però che questi anni di buon governo, scanditi da enormi sacrifici e da una politica di rigore della spesa senza precedenti, hanno rimesso in moto una macchina ferma e restituito credibilità all’Ente.
E la spending review voluta dal Presidente Di Giuseppantonio ha colpito tutti gli sprechi, gli sperperi e la mala gestione che per anni sono stati tollerati. Prendiamo atto, di nuovo, che ogni volta che si entra nel vivo dei problemi concreti a D’Amico riesce bene un solo esercizio: la disinformazione. Lui sa bene che la spending review – che questa coalizione ha dimostrato di avere nel proprio dna – non solo non ha ridotto qualità e quantità dei servizi, non solo ha consentito di operare sempre a favore dell’intero territorio, ma ha garantito servizi e prestazioni essenziali, come nel Sociale. Se, invece, ridurre le spese legate a tutte le principali utenze, le spese per la pubblicità autoreferenziale, per le fiere e le gite turistiche significa aver ridotto i servizi, allora sì lo abbiamo fatto. D’Amico sa bene che abbiamo debiti da ripianare e ne conosce perfettamente l’origine ma ogni volta fa spallucce: fossimo rimasti con le mani in mano dinanzi alla situazione catastrofica che D’Amico e la sua ex maggioranza ci hanno lasciato in eredità, avremmo da tempo recitato il de profundis di questa Provincia. Quanto al consenso D’Amico farebbe bene a misurare il proprio prima di fantasticare su quello altrui, non secondo il suo umore, ma con metodo, rigore e numeri certi: potrebbe scoprire che taluni toni trionfalistici vanno decisamente ridimensionati per evitare di scontrarsi con amare delusioni. E a tale riguardo la smettesse di parlare per bocca dell’ex Presidente Coletti: siamo convinti che questo “teatro dei burattini” non gioverà al suo consenso elettorale”.
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