Rapagnà, chiedo almeno un impegno
L’Aquila – Scrive Pio Rapagnà: “Chiedo al Consiglio regionale di approvare nel corso delle prossime sedute di fine anno almeno un “atto di impegno e di indirizzo” per il ripristino del “riscatto graduale e sociale” delle Case Popolari ed ex-GESCAL, a tutela e salvaguardia del diritto ad una abitazione stabile e sicura per i lavoratori ed i pensionati, attualmente in gravissime difficoltà economiche e crisi sociale.
Chiedo al Consiglio regionale un responsabile intervento legislativo in attuazione dell’art. 47 della Carta Costituzionale in base al quale “la Repubblica favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione”.
Denuncio oggi, con ancora più forza, il fatto che la Regione Abruzzo, pur avendo ricevuto più di 750 milioni di Euro di fondi GESCAL per la realizzazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, non ha raggiunto nessuno degli obiettivi per i quali tali ingenti risorse sono state “prelevate” dalle buste paga dei lavoratori dipendenti e pensionali, mentre, contestualmente, gli stessi assegnatari hanno versato alle ATER (ed ex-IACP) quasi 260 milioni di Euro per canoni di locazione.
Pertanto è “scandaloso” che in Abruzzo, alle soglie del 2013, dopo la cancellazione del “patto di futuro riscatto” degli alloggi ex-GESCAL, siano più di 147.000 le famiglie che non sono “ancora” proprietarie di alcuna abitazione.
Di tutte queste famiglie, il 23% dispone di un reddito complessivo medio-basso, il 47% per cento si trova a vivere intorno al livello minimo di povertà, il 20% ad un livello di povertà non più sostenibile, ed il restante 10% vive in un “contesto” economico e sociale molto “duro e difficile”.
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