UIL preoccupata per calo export in Abruzzo


Pescara – Come ci aspettavamo, le esportazioni sono diminuite in misura importante nel nostro Paese nel primo semestre 2009 rispetto al primo semestre 2008: -24,2%. L’Abruzzo scende molto di più: -38,5%. Il dato medio del Mezzogiorno è meno pesante di quello dell’Abruzzo: -35% con le Isole, -28,8 senza le Isole. Nord e Centro stanno meglio della media nazionale: -22,8%. Essendo l’Abruzzo una regione industriale, non meraviglia il forte calo dell’export indotto dalla crisi, ma preoccupa il fatto che l’Abruzzo la stia soffrendo di più delle maggiori regioni industrializzate. Infatti, il Piemonte, nonostante il peso della crisi dell’auto, è a -28,3; la Lombardia a -23,7; Il Nord-Est a -23,4. Questi dati fanno il paio con quelli della cassa integrazione, che vedono l’Abruzzo al primo posto per numero di ore di cassa in rapporto all’occupazione: 4,4 della base occupata, davanti al 4,3 del Piemonte e al 3,8 del Veneto. Senza contare gli ammortizzatori in deroga. Un terzo gruppo di dati preoccupanti viene dal mercato del lavoro: in Abruzzo, nel primo trimestre 2009, occupati -5% e disoccupati +2,8%, con l’interruzione di un lungo ciclo positivo dell’occupazione, sia pure non di qualità, protrattosi per anni nonostante la stagnazione. Attendiamo a giorni i dati sul secondo trimestre 2009. Quali conclusioni dobbiamo trarre da questi dati: che la crisi non è finita, ma soprattutto che l’Abruzzo si porta dietro problemi strutturali che continueranno a condizionarlo negativamente anche quando la crisi finirà. Ecco perché la Uil Abruzzo insiste affinché la Giunta Regionale cominci ad affrontare i nodi delle riforme interne, a cominciare da quella della sanità, che significa anche conti pubblici regionali, bilancio, fisco, risorse disponibili per lo sviluppo, stato sociale regionale, competitività ed attrattività del territorio. L’altro capitolo decisivo su cui lavorare è quello del fondi strutturali e del FAS: positiva la condivisone delle regole di rapporto tra la Giunta Regionale e le parti sociali (firma del Protocollo sul Partenariato), ora bisogna superare i tanti ritardi e difetti che già si sono accumulati nella Programmazione 2007-13 e spendere presto e bene le risorse su progetti validi e verificabili.


17 Settembre 2009

Categoria : Economia
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