Messa commovente tra i lavoratori
Avezzano – LE OMELIE DEI VESCOVI ABRUZZESI – SEMIDESERTA IN CENTRO L’AQUILA – Una messa di Natale è sempre toccante, anche per chi non crede ma cerca conforto ovunque spera di poterlo trovare. Lo è stata di più, per tutti, la messa natalizia celebrata dal vescovo dei Marsi mons. Santoro nello stabilimento Micron, ieri sera, tra i lavoratori e le autorità , tra le quali il sindaco Gianni Di Pangrazio che considera quello della grande azienda un problema di primo piano, e profonde impegno a tutti i livelli. Presenti anche molti sindacalisti. Santoro ha diffuso parole di incoraggiamento, ha parlato di dovere di “forzare l’aurora”, perchè si giunga seguendo ogni strada possibile alla risoluzion del problema. Ha ricordato le tante persone “strappate dalla loro dignità ”.
Non solo dei lavoratori Micron (700 dei quali saranno, ha annunciato l’azienda, tagliati a breve termine) si è preoccupato il vescovo, ma di tutti coloro che in Abruzzo temono per il loro futuro e per quello delle loro famiglie. Commozione e intensità , dunque, nell’insolito scenario di un capannone aziendale. Questa mattina i lavoratori hanno iniziato il presidio dello stabilimento, che ha da ieri messo in cassa integrazione per sei settimane tutti i dipendenti, con varie modalità . C’è stato anche un toccante brindisi con i presenti.
A Pescara, mons. Valentinetti, nell’omelia natalizia, ha parlato di tempi difficili e di un anno che lo è stato più del solito, invitando tutti, specie i giovani, a non cedere allo scoraggiamento.
A Chieti, mons. Forte in San Giustino questa mattina ha invocato un “sussulto di coraggio e di audacia, pur senza nascondere la drammatica situazione in cui il 30% dei giovani è senza lavoro, e migliaia lo hanno perso”.
A L’Aquila, semideserta in centro questa mattina, molta tristezza e il solito Natale livido, sfigurato dalla devastazione che dura da quasi quattro anni in centro. Alla fine del 2012, per molti è anche finita la forza di sperare, di darsi da fare, di imporsi con ogni energia una normalità tuttora non solo impossibile, ma dolorsamente lontana. Il vescovo mons. D’Ercole ha trascorso la notte di Natale in Afghanistan con i soldati italiani.
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