Sale? Noi prima di Gianfranco Vissani…
L’Aquila – (Foto AF: vermicelli aglio olio e olive, e calamarate napoletane alla trota salmonata, tutto con meno di 5 grammi di sale a persona) - Che volete, si vive anche di piccole soddisfazioni. Leggere su giornali e riviste gastronomiche che anche sua maestà il grande cuoco Gianfranco Vissani, ormai, ha dichiarato guerra al sale, ci rende orgogliosi: la nostra A.F. nella sua rubrica sulla cucina, su questo giornale, lo aveva fato ben prima del maestro umbro.
Vissani a Carla Massi del Messaggero, edizione nazionale del 19 dicembre scorso, ha detto: “Non mettete il sale nell’acqua della pasta. Ma solo nel sugo, pochissimo. Provate l’insalata con olio extravergine e spezie profumate. Senza sale o con pochissimo sale”.
Bene, chi legge la nostra rubrica sulla cucina con i suggerimenti e le foto di A.F. soprattutto per i primi piatti, sa benissimo che da sempre nel suggerimento è raccomandato: non mettete il sale nell’acqua della pasta. Che soddisfazione! Era dura combattere contro chi si stupiva, chi diceva che era impossibile non salare l’acqua, chi semplicemente per testardaggine diceva di no. Ora, se lo dice anche Vissani, in tanti si convinceranno.
Il sale è ormai riconosciuto come nemico della salute e soprattutto dell’ipertensione. Che dilaga anche tra i giovani, per la loro abitudine di consumare cibi ricchi di sale, patatine e roba del genere. Ogni grammo di sale in eccesso fa salire la pressione, è verificabile, arcidimostrato. E ogni grammo di sale in meno, come abitudine alimentare, la fa scendere. Lo confermano dati raccolti in tutto il mondo, così come in tutto il mondo ormai è in atto la guerra al sale in eccesso.
C’è un’intesa, in Italia, tra il Ministero della salute e le aziende che producono alimenti molto consumati per ridurre il sale nella preparazione. Le aziende hanno promesso, sicuramente manterranno. Ma finchè non lo fanno, a ridurre il sale dovete pensarci da soli a casa vostra. Convincendo chi cucina, magari, a eliminare prima di tutto i dadi da brodo. Oggi in consumo medio giornaliero per persona è enorme: 10-15 grammi di sale. La dose ottimane non dovrebbe superare i 5 grammi, ovvero quanto sale è contenuto in un cucchiaino da tè. In un pasto ordinario, soprattutto a Natale, ci ingozziamo di salse, salumi, formaggi, primi surgelati e altri cibi che provocano sete per ore. Sono enormemente salati: fanno davvero male a giovani, adulti e vecchi, senza distinzione.
Secondo l’accordo raggiunto, entro il 2013 le industrie di prodotti alimentari ridurranno del 10% la quantità di sale nei loro preparati di maggior consumo. Oltre tutto, un risparmio economico. Anche se è davvero una riduzione modesta. E’ vero che il Sodio è necessario alla salute, ma basta ricordare che è naturalmente contenuto in moltissimi alimenti, quindi l’aggiunta di cloruro di Sodio (il sale) in cucina è solo una questione di sapore, di gusto. Toglierlo del tutto per esempio dall’acqua della pasta significa riscoprire sapori e gusti dimenticati. Quando cucinate una squisita pasta abruzzese, ne coglierete il sapore se non sarà inondata di sale… Chi ha provato a cucinare qualcuno dei primi della nostra rubrica cucina, sa che il risultato è garantito. Se si vuole di può, e ci abitua presto, con vistosi vantaggi di salute, verificabili ad ogni controllo della pressione sanguigna. Allora, basta sale, o meglio poco sale, proprio dove serve, e buon appetito.
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