Altro che apocalisse, sono arrivati i soldi…


E’ a suo modo un’apocalisse la fine delle chiacchiere e degli annunci, cento volte riciclati dai politici, sull’arrivo dei soldi (2 miliardi e 245 milioni, tanti soldi) per la ricostruzione. Coincide con la mancata fine del mondo, in cui pochi credevano e qualcuno sperava, oggi 21 dicembre. Quando l’alba ha cominciato a spuntare sulla Nuova Zelanda, dove adesso (qui sono le 18 circa) il 21 è finito da parecchio, e il mondo non è finito, undicimila km a ovest, a Roma, il CIPE autorizzava la spesa per la ricostruzione dell’Aquila. Altro che fine del mondo… Fine delle chiacchiere, caso mai.
Naturalmente, tutto accade mentre è inverno (oggi primo giorno) e dunque non si possono aprire cantieri. Per quelli c’è ancora da attendere parecchio. La ricostruzione, se mai ci sarà, sarà visibile in qualche misura durante il 2013. Quando dall’aprile del 2009 saranno trascorsi esattamente quattro anni. Quando avremo un nuovo governo e una nuova Regione Abruzzo. Quando molte cose dovrebbero essere cambiate. Dicevamo ieri 20 dicembre: se non ci vediamo domani, sarà stato un piacere esserci stati fino alla conclusione. Ma domani, che è oggi, è arrivato, e ci siamo visti: anzi, sono arrivati i soldi. L’apocalisse c’è stata, sì, appunto, quella dei parolai, che, comunque, su questi soldi annunciati e promessi, ci hanno campato e lucrato politicamente. E magari se le venderanno pure durante la campagna elettorale.



21 Dicembre 2012

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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