L’apocalisse è rinviata, la neve no
L’Aquila – (Foto: un’immagine sicuramente consona al presente e al futuro del turismo bianco aquilano) – Alle 11 e 11 minuti di questa mattina, tutto ha continuato a funzionare e avvenire come sempre. L’apocalisse non c’è stata, quindi è quanto meno rimandata. La neve invece è arrivata.
In fondo, in tanti hanno aspettato che l’orologio indicasse quell’ora, per togliersi dalla mente una vaga inquietudine, suscitata, specie nei più semplici e – diciamolo – nei più ignoranti, dal can-can delle ultime settimane e dal mare ininterrotto di balle incredibili sulla rete. Per non parlare dei blog e dei cinguetii. Un caos totale, in cui la logica e il razioncinio si sono smarriti. Ammesso che esistano ancora… La trasmissione Mistero su Italia Uno, ieri sera, ha completato lo scenario, confusa, risibile, vagamente minacciosa ma soprattutto catastrofica sul piano tecnico: collegamenti zero, microfoni muti, immagini non mandate in onda, un diastro totale. C’è stato ovviamente chi ha collegato la deprimente serata di svarioni e carenze a tutti i livelli con una tempesta solare che poteva dare il via all’apocalisse. Solo che la tempesta solare non c’era…
Come non c’era, questa mattina, alcun vero allineamento tra pianeti o tra il sistema solare e il centro della galassia, dove è acquattato enorme e lontanissimo un buco nero. Come in quasi tutte le galassie, del resto. Allineamento approssimativo, più inventato che reale, che si ripete spesso, è periodico e comunque non autentico, in quanto è difficile… allinearsi con un buco nero immensamente distante, al centro della Via Lattea, gigantesco e ancora non ben noto alla scienza. Figuriamoci ai Maya…
Insomma, il mare di balle ha allagato le menti, e poi è finito nel nulla, come tanti altri. La gente si convincerà ? Sicuramente no, perchè superstizione e ignoranza prevalgono.
La neve, dicevamo: quella sì che è arrivata nell’Aquilano, con il primo giorno dell’inverno. La temperatura a mezzogiorno era a L’Aquila di 4 gradi, dunque non un gran freddo. Il Gran Sasso resta chiuso, il turismo sotto zero, cioè congelato. Il caldo che è previsto danneggerà la neve caduta sulle montagne. Ma si scierà ovunque in Abruzzo. Meno che a L’Aquila, s’intende: questa sì un’apocalisse politica e amministrativa. Da piangere.
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