Catastrofi annunciate e figuracce


L’Aquila – Scrive l’assessore comunale Stefania Pezzopane: “Una catastrofe annunciata, una figuraccia di fronte al mondo. Quanti allarmi sono stati mandati in questi mesi? Quante volte l’associazione 180 amici L’Aquila onlus e io stessa abbiamo scritto al direttore generale della Asl Giancarlo Silveri e al Presidente della Regione Chiodi? Loro hanno sempre altro da fare piuttosto che seguire i problemi della nostra gente e dei più disagiati.
Ora c’è un altro scandalo imminente, quello del consultorio familiare della Asl, relegato in un container presso l’area dell’ex ospedale di Collemaggio. Una struttura importante, ricca di qualificate professionalità e frequentata da decenni da donne, ragazze ed emigrati. Una realtà che a distanza di molti anni conferma le esigenze immutate della nostra società. Anche su questo problema abbiamo lanciato l’allarme e abbiamo ricevuto le solite banali rassicurazioni. Il consultorio è ancora lì, in un container abbandonato a sé stesso, come chi ci lavora e chi ne usufruisce. Questa è la tutela riservata alla donna e ai malati psichiatrici?
Uno scandalo che va immediatamento riparato attraverso una collocazione adeguata per le due strutture che sia nell’ambito del contesto urbano cittadino, in forma autonoma e non all’interno della struttura ospedaliera. Questa Asl è tenuta ad affrontare il problema e a non dare piu risposte evasive. Di fronte a questa figuraccia una buona risposta sarebbero state le dimissioni ma sappiamo che persone che lasciano per quasi quattro anni pazienti psichiatrici e donne utenti dei servizi consultoriali dentro un container non si dimetteranno mai.
La chiusura del centro di salute mentale rappresenta l’ennesimo duro colpo ai danni dei servizi socio assistenziali di una città già dilaniata dal sisma del 2009. La vicenda è odiosa e sconcertante e vogliamo sia fatta piena luce sull’accaduto. Mentre la città urla il suo dolore, il direttore generale della Asl Giancarlo Silveri e il Presidente della Regione Chiodi se ne rimangono con le mani in mano. La città è messa in ginocchio da chi, nonostante i ripetuti appelli, si è mostrato sempre poco adeguato a dar seguito ai propri impegni.
Gli aquilani e le aquilane sono stanchi, non vogliono vedere cadere i propri diritti e andranno fino in fondo a questa incresciosa situazione. Prima la vicenda dei fondi per i centri antiviolenza, poi i finanziamenti alle scuole sottratti ai cittadini terremotati, ora anche la sanità. Sembra una lotta alla distruzione di quello che di buono e concreto esiste in questa città”.


20 Dicembre 2012

Categoria : Cronaca
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