Marisa è tornata ad occuparsi di Lorenzo
(Foto: Marisa Baldoni sul Centro di oggi) – Inizio anni Novanta, il primo grande centro in Abruzzo ad avere un sindaco donna, Marisa Baldoni, fu L’Aquila. Infuriava Tangentopoli ed echeggiava la guerra nel Golfo. L’Italia era davvero un’altra cosa. La Baldoni era come dire Lorenzo Natali. In lei si identificava quel politico illuminato e importante, proiettato in dimensioni europee. La Marisa era una delle persone più venerate e circuite non solo a L’Aquila, proprio per la sua identificazione politica in Natali, che aleggiava come il santo protettore di mezzo Abruzzo. L’altra metà era in dotazione a Remo Gaspari. Hai detto niente…. Una terra così piccola si permetteva il lusso di avere due potenti, ma potenti davvero, mica le briciole di oggi.
Marisa, per i pochi che avevano licenza di appellarla per nome, era ironica e intelligente, colta e a suo modo elegante, pur nella predisposizione all’abbigliamento diciamo informale. Diciamo che indossava bene il Loden.
In politica, anche a quei tempi così pleistocenici oggi, non erano molti a meritare sul campo definizioni elogiative. L’intelligenza la Baldoni la profondeva nella valutazione delle persone e nel gestire il suo potere. Sapeva valutare fatti, situazioni e individui. Sbagliò durante il suo mandato di sindaco, ma lo fece per sentimento e non per lucro. Poi scomparve, dignitosamente, e L’Aquila venne privata di una persona di valore. Una sorta di inizio della catastrofe, perchè da allora in avanti quelli che contavano caddero ad uno ad uno, come i birilli al bowling. Oggi ci dobbiamo accontentare. E’ come danzare sull’orlo dell’abisso, ma a luce di candela, non più tra lampadari e bagliori. Addio Marisa Baldoni. Ora che sei di nuovo accanto a Lorenzo Natali, tornerai a sorridere stringendo gli occhi animati dall’ironia con cui guardavi la tua città starnazzante e maldicente. Non per nulla, c’è S.Agnese. Lorenzo sorriderà sornione sotto i baffi.
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