Gran Sasso, cambiare musica
L’Aquila – Scrive Enrico Perilli, capogruppo Rifondazione comunista: “A seguito delle ultime vicende che hanno visto protagonista il Centro turistico del Gran Sasso credo sia opportuno fare alcune riflessioni e proposte. Innanzitutto ribadisco quella che, da sempre, è la posizione del Prc in Consiglio comunale in merito allo sviluppo del Gran Sasso. Vale a dire che è ormai dimostrato, non solo in Abruzzo ma anche nel resto d’Italia, che puntare solo sul turismo invernale e sullo sci è sbagliato e riduttivo, tanto più in un momento di crisi per le famiglie, dati i costi di abbonamenti stagionali e settimane bianche. Per questa ragione, come hanno fatto con successo altre località, sia nel Nord del Paese che nella nostra regione, sarebbe più lungimirante investire in un tipo di turismo che sia estensibile a tutto l’arco dell’anno, un turismo naturalistico, paesaggistico, culturale e religioso.
In secondo luogo, dopo le ultime esperienze di Consigli di amministrazione del Ctgs più o meno fallimentari, è evidente che sarebbe il caso di rivedere il tipo di gestione dell’azienda, mettendo ai vertici, per esempio, un comitato costituito dagli stessi dipendenti, dal momento che ne conoscono bene le problematiche e le esigenze. Fermo restando che esiste un problema legato al soprannumero dei dipendenti e che, dunque, almeno una parte di essi andrà assegnata ad altre società comunali, tuttavia questa è una strada percorribile. È così, del resto, che sono state risanate moltissime aziende in Argentina dopo la grande crisi.
Infine, data la linea dura scelta dal sindaco con il dimissionamento dell’avvocato Comola, credo sarebbe il caso di chiarire anche la posizione del direttore di esercizio, ingegner Pignatelli, il quale ricopre il medesimo ruolo anche nelle stazioni “concorrenti” di Ovindoli e Campo Felice. Pertanto, in quest’ultima posizione, è di fatto un dipendente della società Lallini, che gestisce gli impianti di Campo Felice e che ha realizzato gli interventi di manutenzione sulla funivia delle Fontari, per i quali Pignatelli era direttore dei lavori. In pratica aveva il compito di certificare la buona fattura di interventi realizzati dal suo datore di lavoro. A questo proposito c’è un’altra questione da chiarire. Quando la ditta non ha consegnato i lavori entro il termine previsto del 30 novembre quali iniziative ha intrapreso Pignatelli a tutela dell’azienda Ctgs? Per queste ragioni credo sarebbe opportuno un passo indietro anche da parte del direttore di esercizio.
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