Palmerini, un augurio condiviso


L’Aquila – (Immagine: Natività del Giorgione) – Goffredo Palmerini ci invia, ed estende a tutti gli amici della stampa italiana nel mondo, un sentito messaggio di Natale, che ci piace condividere e riprodurre integralmente: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. [...] Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti, però, l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni (1,1-18)

“Gentile direttore, cari Amici della Stampa italiana nel mondo, solo un pensiero augurale per le prossime Festività, insieme alla gratitudine per l’attenzione e la pazienza che con grande generosità mi riservate.
L’evangelista Giovanni ci ricorda come il Figlio di Dio si fece come noi e venne ad abitare in mezzo a noi. Un Dio senza privilegi e ricchezze, ma ultimo tra gli ultimi, che nasceva in un’umile capanna, sovvertendo tutte le convenzioni terrene e dando un senso alla storia dell’umanità, chiamando ciascuno di noi – liberamente – ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi. Uno straordinario messaggio di pace – e una missione – per ogni uomo di buona volontà. Questo il senso profondo del Natale per ogni credente, che si completerà con il significato della Pasqua, con la Morte e Resurrezione di Gesù, l’Emanuele, Dio con noi. Penso che il Santo Natale debba sempre partire da qui per ogni uomo di buona volontà, non dimenticando che camminiamo accanto a tanti fratelli in difficoltà verso i quali abbiamo dei doveri di solidarietà, di condivisione, di attenzione e di amore. Con la partecipazione morale che avvertiremo e con il soccorso materiale che ci è possibile verso chiunque abbia bisogno. Questo l’Augurio d’un Santo Natale che mi sento di fare. Certo, ci sono le luci, i colori, i segni esteriori del Natale, giorno di serenità, di gioia e di speranza. Ma senza dimenticare mai gli ultimi che ci sono accanto e coloro che, dovunque nel mondo, condividono la nostra avventura terrena. Vada anche a Loro, nelle forme che ci sono possibili, le nostre attenzioni. Ecco, dunque, il motivo per il quale non ho scelto le consuete iconografie del Natale, ma due contributi che ci ricordano un altro volto dell’umanità, in cammino nella storia”.


20 Dicembre 2012

Categoria : Cronaca
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