Lo hanno capito o no che c’è rabbia?


(Foto: una mano piena di rabbia, cleopa.it) – Non era difficile, per un giornalista di lungo corso, capire già molto tempo fa che la gente non ne può più, e che è arrabbiata. Infatti, più di un giornalista e nel nostro piccolo anche noi, aveva scritto che si percepivano segnali di insofferenza, o peggio. Brontoliii minacciosi.
Oggi è l’Istat a dirlo, e nessuno deve sorprendersi. Il 52% degli italiani è infuriato. Tra tasse, ritardi, scandali, ruberie invereconde, bugie, inefficienze, mignottocrazie, sfrontatezze, ma soprattutto a causa di disoccupazione, precariato, povertà tracimante, disperati che si vendono l’orologio per fare la spesa (sono due milioni, mica noccioline), comincia a serpeggiare il sintomo più grave: hanno perso la pazienza in tanti. Più della metà.
Tutto nella società può accadere (lo insegnano storia, filosofia ed economia) quando la pancia è vuota, quando si tarpano le ali del piccolo sogno borghese di benessere, in cui in troppi si erano cullati, esortati da cattivi maestri dalle mandibole capienti. La politica italiana, la più ingorda e incapace d’Europa, non è stata tanto intelligente da capire quale era il momento di fermarsi, di esortare la gente a non spendere troppo. Non vorremmo che oggi fosse tanto stupida da non capire che l’ultima goccia è traboccata. Siano seri, i politici. Altrimenti saranno i primi a pagare prezzi che non immaginano neppure, perchè quando si sta in basso, cadendo non ci si uccide; quando si sta in alto, ci si sfracella. C’è poco da sorridere e fidanzarsi.



18 Dicembre 2012

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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