ASL su attese pronto soccorso
Chieti – «I pazienti che accedono al Pronto Soccorso sono tutti selezionati con il codice colore, che attribuisce la priorità d’accesso stabilita in base alla gravità clinica, identificata con il rosso e il giallo. Pertanto per i casi non gravi inevitabilmente l’attesa per ricevere la prestazione diventa più lunga, ma questo non vuol dire affatto che i malati sono abbandonati né che nel nostro servizio regni il caos»: replica duramente Maria Antonietta Di Felice, direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale di Chieti, alle proteste di pazienti che lamentano di dover attendere a lungo prima di essere visitati.
«Non ci sto a far passare per inefficienza quella che, al contrario, è la corretta procedura per l’accesso al nostro Servizio – aggiunge –, chiamato a dare, è bene ricordarlo, assistenza nell’area dell’emergenza-urgenza. I cosiddetti codici “bianchi e verdi”, che invece possono trovare un’efficace risposta a livello territoriale o presso i medici di medicina generale e in Pronto Soccorso non dovrebbero arrivare affatto, sono trattati ugualmente, ma in tempi certamente diversi dai casi urgenti. Il problema vero, invece, è che la nostra struttura accoglie in media 190 pazienti al giorno, molti dei quali assolutamente non urgenti, come dimostra anche il caso del paziente al quale il proprio medico aveva rifiutato il ricovero in ospedale».
Insomma il Pronto Soccorso di Chieti respinge fermamente l’etichetta di luogo nel quale i pazienti sono abbandonati a loro stessi, o dove scarseggiano i farmaci, semplicemente perché non è vero. Così come non può passare per “mala sanità” la barella utilizzata per la valutazione di un malato novantenne: «Poltrone e barelle sono i presidi utilizzati comunemente e ovunque per la sosta del paziente in Osservazione Breve – tiene a precisare Di Felice –, dove viene trattenuto il tempo necessario per un approfondimento diagnostico utile a chiarire il caso clinico, prima di procedere a un eventuale ricovero. Perciò è davvero fuori luogo attribuirci responsabilità anche per modalità operative che sono di tutti”.
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