UIL su progetto macroregione
Pescara – (di Roberto Campo, UIL regionale) – Macroregione Adriatico Ionica: il Consiglio Europeo del 13/14 dicembre ha dato il mandato alla Commissione Europea di presentare nel 2014 una nuova strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatica e Ionica. È il tanto atteso via libera. Poche settimane prima, la Commissione Europea aveva lanciato la strategia marittima per i mari Adriatico e Ionio (trasporto marittimo, turismo costiero e marittimo, ambiente marittimo, pesca sostenibile, etc). Lo sbocco sarà un Piano d’azione, da definire entro il 2013.
Le Regioni dovranno partecipare alla scrittura della strategia macroregionale e alla selezione degli obiettivi. Chiediamo che l’Abruzzo lo faccia valorizzando anche la partecipazione delle forze sociali rappresentative del Lavoro e dell’Impresa, mettendo in condizione la Consulta del Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo di poter tempestivamente conoscere, discutere e proporre.
La Regione Marche si sta battendo per portare fino ad Ancona il Corridoio Baltico-Adriatico: bisogna che anche l’Abruzzo si muova affinché si superi l’impostazione originaria, asburgica, secondo cui il corridoio interessava l’Adriatico solo con Trieste, e si uniscano gli sforzi, superando i particolarismi che hanno visto l’Emilia-Romagna impegnata, con successo, a prolungare il corridoio fino a Ravenna, e oggi le Marche presentare emendamenti in favore di Ancona. Tutto l’Adriatico deve partecipare di questa nuova via Nord-Sud.
L’Abruzzo deve anche e soprattutto candidarsi all’aggancio con il corridoio Est-Ovest che oggi sbocca e finisce a Ploče, Croazia. Si tratta di riprendere e concretizzare decisioni già assunte, come quelle contenute nel QSN 2007-2013, in cui l’Abruzzo era il naturale riferimento di questa via Adriatico-Tirrenica. Nel frattempo si stanno concretizzando altre connessioni Est-Ovest, come quella ferroviaria Bari-Napoli, frutto della riprogrammazione dei fondi strutturali, e quella stradale Fano-Grosseto, frutto dell’attivismo delle Regioni Marche e Toscana. L’Abruzzo, che si trova proprio davanti a Ploče, deve a sua volta fare la sua parte, recuperare i ritardi e dare seguito ad un’impostazione che gli assegnava il ruolo di ponte di terra tra i due mari, in direzione Roma/Civitavecchia.
Questa prospettiva è anche una risposta all’obiezione che ci fece il Ministro Fabrizio Barca, quando la Consulta del Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo lo incontrò lo scorso 17 aprile, che, vista la penuria di risorse e i costi notevolissimi di un potenziamento dei collegamenti ferroviari con Roma, ci invitò ad avere anche un “piano B”. Il nostro Piano B è appunto la valorizzazione dell’esistente collegamento su gomma Abruzzo-Roma-Civitavecchia, che richiede investimenti di dimensione sostenibile. Non una nuova programmazione, ma il completamento di quella 2000-2006 e della scelta fatta a suo tempo su Ortona. Ciò non significa che ci rassegniamo a stare fuori dall’alta velocità ferroviaria, soprattutto sul versante adriatico, ma intanto cerchiamo di ridare da subito una collocazione utile all’Abruzzo, mettendolo al punto di incontro di una direttrice Nord-Sud (Corridoio Baltico-Adriatico) e di una via Est-Ovest (Balcani-Adriatico-Tirreno).
Su questi temi, c’è una presa di posizione unitaria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confapi, Cna, Confesercenti, aperta a ulteriori adesioni e contributi.
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