Gran Sasso, finalmente qualcuno vuota in sacco sui retroscena della debacle turistica 2012


L’Aquila – Nella inquietante e scandalosa vicenda del Gran Sasso che non riesce ad aprire, finalmente si fa vivo qualcuno per dirla tutta e vuotare il sacco. Per ora pubblichiamo la nota di Rossi e Panone, integralmente, in attesa di altri interventi e di una leale presa di posizione delle autorità (si fa perdire…) in questa storia che ha dell’assurdo. Ecco il documento ricevuto: “Alla luce delle dichiarazioni del direttore di esercizio (ing. Dino Pignatelli) espresse nei nostri confronti a seguito della visita di collaudo di ieri presso la seggiovia Le Fontari nonché delle dichiarazioni rese a mezzo stampa dal Sindaco dell’Aquila, noi sottoscritti Fernando Rossi e Attilio Panone, Capi Servizio dipendenti del CTGS s.p.a. dal 1989, abbiamo il dovere di rappresentare quanto segue.
Il vero motivo per cui ieri non si è potuto procedere al collaudo dei lavori di revisione della seggiovia sta nel fatto che non sono stati completati tutti gli adeguamenti richiesti per Legge cioè quelli necessari a far sì che il servizio di pubblico trasporto si potesse svolgere in sicurezza.
Dal mese di giugno 2012 abbiamo inviato (al direttore di esercizio, al direttore generale ed all’Ufficio amministrativo) una serie di note in cui dettagliatamente si riportava l’elenco degli interventi necessari, come richiesto alle funzioni del capo servizio. Alcuni di essi, ieri, non erano neanche stati minimamente risolti; si tratta sempre di dispositivi di sicurezza fondamentali per il rispetto di precise prescrizioni di legge.
Dunque, nel rispetto delle disposizioni regolamentari che impongono al capo servizio di un impianto di trasporto pubblico di persone, di “segnalare al direttore di esercizio ed al concessionario” eventuali problematiche legate alla sicurezza e di “curare le regolare compilazione del Libro Giornale dell’impianto”, abbiamo nuovamente riportato su detto documento ufficiale, l’elenco delle anomalie ieri ancora presenti.
In effetti la dichiarazione di “impianto pronto al collaudo” viene fatta, dopo una serie di ispezioni, verifiche e prove, dal direttore di esercizio che, in questo caso, si è assunto direttamente la responsabilità di rilasciare tale dichiarazione agli Organi di sorveglianza e controllo. Questi, nella mattinata di ieri, avendo verificato che quanto da noi asserito e trascritto sul Libro Giornale corrispondeva a verità, hanno sospeso la visita di collaudo rinviandola a data da destinarsi.
Il direttore di esercizio – che ha svolto anche funzione di direttore dei lavori di revisione sulla seggiovia – non ha mai ritenuto di doverci coinvolgere nei lavori stessi; peraltro non abbiamo mai ricevuto il verbale delle prove interne di pre collaudo e la documentazione tecnica di fine lavori.
A questo punto ieri, ci saremmo aspettati una presa di posizione della società non verso di noi, che riteniamo di aver fatto scrupolosamente e seriamente il nostro lavoro, ma verso chi ha certificato che la seggiovia fosse pronta al collaudo in mancanza di una serie di adempimenti fondamentali per la sicurezza dei trasportati.
La dichiarazione di sfiducia ed il conseguente allontanamento dall’impianto cui il direttore di esercizio ci ha ieri sottoposto, sentiamo debba essere ribaltata da noi verso di lui che non ci assicura le necessarie garanzie per lo svolgimento della nostra mansione di capi servizio nel rispetto della Legge.
Ancor più le dichiarazioni del Sindaco che sembra accusare noi e tutto il personale tecnico del CTGS s.p.a. della brutta figura subita, feriscono la sensibilità di chi – insieme a noi – nei giorni scorsi si è trovato tra l’altro, per responsabilità dirigenziali ben precise, a dover trasportare a Campo Imperatore con la funivia oltre 30 mila litri di gasolio che avrebbero dovuto essere approvvigionati ad ottobre dopo la nostra richiesta di fabbisogno allora depositata agli uffici amministrativi.
Nelle altre stazioni di sci in questo periodo sono stati già completati tutti i lavori necessari: non può essere certo attribuito a nostre responsabilità se a Campo Imperatore ciò non è avvenuto.
Dunque – essendo totalmente cessata la nostra fiducia verso chi dovrebbe metterci in condizioni di lavorare in sicurezza, serenità e con piena fiducia – annunciamo la nostra intenzione di rinunciare immediatamente allo svolgimento delle funzioni di Capo Servizio per le quali il direttore di esercizio ed il Sindaco siano liberi di scegliere come meglio riterranno opportuno.
Resta inteso che avremo cura di informare dettagliatamente gli organi di sorveglianza e controllo di tutto ciò che, in questa circostanza, riguarda o ha riguardato, la nostra attività allegando ogni documento utile a tal fine; inoltre, in assenza dei necessari chiarimenti e scuse da parte del Consiglio di Amministrazione della società e del Signor Sindaco ci riserviamo di intraprendere ogni azione legale a difesa della nostra persona e dignità professional


17 Dicembre 2012

Categoria : Cronaca
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