Gente in Abruzzo – Guerino Testa: nato per esserci


Pescara – Al primo piano del Palazzo dei Marmi della Provincia di Pescara, si respira la netta sensazione che sei arrivato nel cuore pulsante dell’Ente. Uffici, sala consiliare, sala conferenze un ambiente vivo e vivace, ma molto composto; la cosa che salta subito all’occhio è un assoluto elegante atteggiamento comportamentale da parte di tutti ma, non paludato e costruito da apparire finto e di facciata. Insomma, un ambiente giovane e giovanile caratterizzato da una compostezza spontanea e naturale. E lui, il “number one man”, in quei corridoi non lo incontrerai mai con passo lento e cadenzato. Fisico alto e asciutto, di bella presenza, capello scuro con taglio corto, sempre appropriato nel vestire con il suo elegante “casual chic”. Anche quando, per impegni istituzionali, espone giacca e cravatta il suo look è sempre molto sapientemente abbinato aiutato da un fisico che non necessita di “taglie forti”. Dalla sua ha anche la freschezza del suo carattere aperto e disponibile rinforzato dalla spinta propulsiva di un’età giovanile che ne mette ancor più in risalto il personaggio. Guerino Testa, nato a Pescara, 43 anni il prossimo marzo, laureato in Economia e Commercio, è uno dei politici abruzzesi di prima fascia; potremmo quasi dire “nato per esserci” dal momento che a 33 anni viene eletto, nelle file di Forza Italia, per la prima volta e va a sedere sui banchi di Consigliere comunale che mantiene ancora nel 2008, a 38 anni, ma questa volta nel PdL. Dall’anno successivo 2009, a 39 anni, eletto Presidente della Provincia. E’ l’uomo, e il politico, dal doppio segno. Doppio segno nell’oroscopo, è del segno dei Pesci, doppio segno nell’amore incondizionato e primario per le sue figlie, (Vittoria di 5 anni e mezzo e Valentina poco più di 3 anni), doppia V appunto.
“Guardi, lei è il primo giornalista al quale svelo questa cosa. Io a 40 anni mi sono fatto un regalo all’insaputa di tutti. Un piccolissimo tatuaggio sul braccio, sono due lettere che si intersecano, due V che stanno per Vittoria, la mia primogenita nata nel 2007 e Valentina, nata nel 2009 appunto, qualche mese prima di essere eletto Presidente”.
- Presidente, lei è nato a Pescara il 16 marzo dunque, segno dei Pesci. Questo è rappresentato da due pesci che vanno in direzione opposta e questo sta a significare che la natura di questo segno è rappresentata da due nature contrastanti, Una è quella estroversa, sensuale e ottimista l’altra, invece, è quella triste ed introversa. Quale delle due nature le appartiene?
“Sicuramente la prima essendo un tipo estremamente estroverso che concede ma si prende anche molta libertà e disponibilità; sono un tipo, non dico ottimista, ma un tipo molto caratteriale poiché risento moltissimo di variazioni anche moderate. Mi basta poco per farmi stare a mille ma altrettanto poco per andare a zero. E questo anche solo per emozioni per così dire “normali”.
- Lei è laureato in Economia e Commercio e, per moltissimo tempo la sua attenzione e occupazione è stata rivolta alla finanza agevolata per le imprese, contabilità e consulenza aziendale; quanto è difficile in Abruzzo fare impresa?
“Spesso noi diciamo che negli ultimi anni è cambiato il mondo, il cambiamento del mondo non si registra solo all’interno della Pubblica Amministrazione, i riflessi di difficoltà occupazionale, economici e finanziari si registrano ovviamente anche all’interno delle imprese. Basta un esempio, vedere cosa accadeva nella finanza agevolata solo dieci anni fa, dunque non parliamo di tempi lontanissimi, dove per le aziende vi erano svariate possibilità di accedere alle linee di credito cosa ora diventata di una difficoltà proverbiale. Quindi anche le imprese abruzzesi stanno combattendo una crisi, forse la più feroce dal 1929 in poi.
- La sua esperienza politica è iniziata nel 2003 in Comune con l’elezione come Consigliere. La ricorda?
“Nel 2003 fui eletto con la lista civica Pescara Futura del leader Carlo Masci che era candidato Sindaco, fui il primo degli eletti con circa 500 voti. Successivamente, l’anno dopo, 2004, non per divergenze con Carlo Masci o gli altri amici di Pescara Futura con i quali ho un ottimo rapporto di amicizia e di collaborazione politica, ma per il fatto che, sentendomi io uomo di centro-destra ed essendo quella lista civica uscita dal centro destra, decisi di approdare all’interno di Forza Italia. Era un momento nel quale il centro sinistra dominava in modo quasi totale con molte “transumanze” che dal centro destra approdavano al centro sinistra. Io rimasi coerente al mio principio”.
- Presidente, da ventenne pensava di diventare un politico di spessore e di prima fila?
“Quando ero in età liceale e universitaria non ho mai pensato di fare il politico a questo livello; ero fermo nell’idea di continuare la carriera che era stata di mio padre vale a dire di Dottore Commercialista”.
- Quindi l’impegno politico è arrivato casualmente?
“No, non casualmente; nel 2000, insieme ad amici decidemmo di creare una associazione che si chiama, perché esiste ancora, DIRE Pescara, con DIRE che è acronimo di Dare, Ideare, Realizzare, Esprimere. Decidemmo di creare questo contenitore perché molti di noi non si sentivano rappresentati dalle realtà politiche esistenti. Non era più pensabile di delegare sempre ad altri le scelte per la città. Certo non pensavo che la cosa prendesse questa piega. Io so che la politica oggi c’è domani potrebbe non esserci più. Non deve essere una professione ma l’agone politico lo sento molto”.
- Durante il periodo di maturazione dell’idea di non delegare più ad altri le scelte, chi era se c’era, il politico al quale lei guardava con maggiore condivisione d’apprezzamento?
“Su base locale, al di la di una schiera di Consiglieri regionali come Carlo Masci o Nazario Pagano che erano già attivi sul territorio, però noi avevamo la fortuna di avere una figura politica che allora era Sottosegretario di Stato l’On, Nino Sospiri che era un uomo di Governo e che ha lavorato e risolto problematiche non solo pescaresi. Pur avendo un’estrazione diversa è innegabile che l’On. Nino Sospiri abbia avuto un ruolo importante nello sviluppo della nostra città e della nostra regione”.
- Qual è, per Guerino Testa, “ l’Abruzzo che vorrei ”?
“L’Abruzzo che vorrei credo sia un Abruzzo che vorrebbero in molti. Bisogna vedere se poi questo rimane solo un sogno o diventa realtà poiché teniamo sempre presente che il cassetto dei sogni è una cosa, altra cosa è poi la realizzazione. L’Abruzzo che vorrei è la regione che torni ad essere la locomotiva economica del centro sud, dove ci sia una spesa sanitaria minore, dove ci siano meno tasse, dove ci siano maggiori servizi e un’Abruzzo maggiormente infrastrutturato. Insomma una regione con la A maiuscola, che abbia sempre più una sua vocazione che la caratterizzi come regione d’elite”.
- Lei è stato Commissario del porto, poi ha sbattuto la porta quando ha visto che molti remavano contro. Nonostante questo non ha mai abbandonato il problema, continuando a stare vicino alla marineria. Perché lo fa nonostante le dimissioni?
“Io mi definisco persona abbastanza umile però devo dire che, in questa vicenda del porto, sono stato molto deciso e sono orgoglioso e fiero dell’impegno che ho profuso. Quando mi sono proposto come Commissario ero consapevole delle difficoltà che mi avrebbero potuto anche falcidiare politicamente però ritengo che, quando una persona ha un ruolo istituzionale, deve prendersi carico delle responsabilità a prescindere. Pensavo, forse un po’ ingenuamente, che tanto impegno corrispondesse anche alla possibilità di risoluzione di un problema ma così non è; me ne sono accorto a mie spese. Non per questo, però, mi sono sentito di non affiancare più una categoria come quella marittima che per Pescara rappresenta una delle fondamentali attività d’impresa. E continuerò a battermi e perorare le loro cause.”
- Si è mai chiesto se aboliranno le Province cosa farò?
“No, francamente no. La politica si può fare in tanti altri modi; ho profondo rispetto delle linee del mio partito, io sono a disposizione per cui se il mio partito dovesse ritenere che il mio lavoro, il mio impegno valga bene un ruolo io sono a disposizione”.
- Presidente, quali sono i suoi hobby?
“Guardi la politica è un’attività che assorbe quasi tutta la giornata e quasi tutti i giorni. E’ una attività che stressa e invecchia dunque, compatibilmente con il pochissimo tempo che l’impegno politico mi concede, amo la mia famiglia, le mie figlie sono il mio vanto. Amo molto lo sport ma anche cose semplicissime come prendere il caffè con gli amici”.
- Testa, lei è uomo di presenza e fascino. Quanto conta essere di bella presenza in politica?
“Guardi, per me fondamentale è l’essere naturali, non costruiti. Certo che essere considerato di bella presenza fa piacere ma bisogna essere “funzionali” in politica; la politica non è una passerella dove si sfila, la politica vuol dire risolvere i problemi per cui, la bella presenza deve poi essere associata ad una sostanza molto efficace”.
- Se le dico: “…il Presidente della Regione Guerino Testa…”, cosa le viene da dire?
“Guardi, l’ambizione ritengo deve esserci ma non smodata; deve essere presente ma anche sana quindi, non subisco certo passivamente ciò che eventualmente dovesse riguardarmi, ma, ripeto, io metto a disposizione del partito Guerino Testa, poi il partito sa se Guerino Testa è spendibile per un’attività piuttosto che per un’altra”.
L’intervista è terminata; non facciamo in tempo a dire fine intervista che telefonate e collaboratori lo sommergono. Lui firma, parla al cellulare, fa cenni ai collaboratori di Segreteria e in tutto questo trova anche modo di darci la mano per salutarci con un “…ciao, a presto”. Tutto nel personaggio: pesci, doppio segno, tatuaggio doppia lettera. Non contempla essere una sola cosa. Abbiamo grossi dubbi riesca a trovare il tempo per andare a fare sport.


16 Dicembre 2012

Categoria : Le Interviste
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