Allarme (tardivo) sulla morte del G.Sasso


L’Aquila – “GranSasso360″ annuncia una conferenza stampa “aperta” ad operatori e cittadini, domani alle 12 all’hotel Federico II in via Strinella. “Il 14 agosto del 2010, in una manifestazione organizzata a fonte Cerreto – Assergi, dice una nota, come Associazione fummo costretti a lanciare questo grido disperato: il Gran Sasso è morto! Da due anni l’amministrazione comunale ha piena contezza dei problemi tecnici, economici e gestionali della situazione.
In due anni, a margine della mai decollata ricostruzione post sisma della città, dopo i 3,5 milioni della protezione civile spesi sulla funivia del Gran Sasso, non solo non è stato fatto nulla di concreto dall’amministrazione comunale, ma la situazione è andata via via peggiorando. Oggi siamo allo stremo, di nuovo costretti a denunciare con disperazione questa tragedia e di fronte ad alcune domande:
Quali sono VERAMENTE i responsabili di questo delitto?
Perchè i conti continuano a non tornare?
A chi giova questa situazione che sembrerebbe ostinatamente cercata e procurata?
Cosa possono operatori e cittadini al capezzale del loro territorio, delle loro imprese del loro futuro?
Perchè i cittadini dovrebbero accettare ancora promesse e depistamenti sulle responsabilità di tutto ciò?”.
(Ndr) – Reponsabili non se ne trovano mai, specie quando il danno è catastrofico e quando a ben guardare le colpe sono tutte di amministratori e politici. Ovvero gente che non paga mai il conto, se non davanti ai tribunali, qualche volta, quando i cittadini riescono a trascinare qualcuno in giudizio. Del resto, per anni e anni a lanciare grida e allarmi sulla morte del Gran Sasso eravamo solo noi, su questo e su altri mass media. L’Aquila taceva, incassava e subiva passivamente. Ora siamo al redde rationem, ma forse è tardi.


16 Dicembre 2012

Categoria : Turismo
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