Casa studente, parti civili contro PM


L’Aquila – (Foto: Antonietta Centofanti) – Giornata delle parti civili al processo per i morti (otto giovani) nel crollo della Casa dello studente, in via Venti Settembre: un luogo divenuto di culto, di silenzio e di commosso ricordo per tutti, nel cuore della parte sventrata o devastata del centro storico. Una giornata aspra: i legali delle famiglie contestano le richieste di non luogo a procedere, formulate dal PM nell’udienza scorsa, per alcuni degli imputati, insieme con quelle di condanna per altri. Per le parti civili le richieste di assoluzione non sono ammissibili. Esistono studi sull’edificio crollato, relazioni tecniche che evidenziavano la precarietà dell’edificio, ma soprattutto esistono gli allarmi e i timori degli studeni che abitavano la casa loro riservata. Paure e inquietudini manifestate a chi le ha poi portate in aula, testimoniando.
Per i parenti delle vittime, l’ADSU (azienda per il diritto allo studio) aveva un ruolo apicale, a proposito della Casa dello studente, che implicava anche attenzione e cura – ha detto Antonietta Centofanti, in rappresentanza del comitato dei parenti delle vittime – mentre invece alcuni degli imputati commisero inadempienze consapevoli, ma per loro l’accusa non ritiene esistano responsabilità. Un atteggiamento che le parti civili non condividono assolutamente e che si impegnano a modificare, chiedendo al giudice di coinvolgere anche chi per ora è escluso dal novero di coloro che sono chiamati a rispondere penalmente.


15 Dicembre 2012

Categoria : Cronaca
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