Assunzioni e precari prossimi alla fine


Che la Regione si accinga, sottobanco perchè nessuno ne sapeva niente, tranne gli interessati , i politici e i sindacati (muti), a realizzare un’imbarcata di personale prima della fine del 2012 non sorprende, perchè a sveltine di questo tipo gli abruzzesi sono abituati: ce ne sono state in passato, e tutto è sempre finito a tarallucci e vino. Ma stavolta, se rispondono al vero le notizie circolate, si entra nella sfrontatezza.
E’ infatti prossimo il 31 dicembre, data in cui un notevole numero di precari resterà fuori dal mondo del lavoro: al momento, infatti, nessuno sa dire se le proroghe di massa di cui si è parlato riguarderanno o no anche i precari degli enti locali aquilani. Sarebbe insopportabile assumere da una parte e azzerare dall’altra, visto che la Regione conta 1600 dipendenti e certamente non ha bisogno di ulteriori carichi di personale. Ma spesso, in questo paese ingiusto e ormai anche inumano, accadono cose indegne, capaci di ferire profondamente l’opinione pubblica e il mondo del lavoro. Oltre che il senso di giustizia sociale che pare davvero scomparso.
Ci si augura che il peggio non avvenga. Se è ancora possibile distinguere tra l’ordinario e il peggio, che sembrano una sola cosa. Forse la politica non è consapevole, non sa capire – semplicemente capire – quanto la collettività sia vicina alle reazioni più pericolose.



13 Dicembre 2012

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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