Sanitopoli, parla la collezionista d’arte
Pescara – Bagliori di spese folli e di regali blasonati dal politico ai suoi amici e sodali, ma con i soldi di Angelini. Politici generosi, ma solo grazie alle fortune spillate all’imprenditore di Villa Pini. Di questo si è parlato oggi in aula, ma, dice la difesa, sono solo chiacchiere e non esiste alcuna prova. Racconti inattendibili. Si sente di tutto, ormai, in questo processone a puntate che durerà presumibilmente ancora dei mesi.
Processo per le presunte tangenti nella sanità , quindi detto Sanitopoli: parla come teste una collezionista d’arte, che conosce la ex moglie di Sabatino Aracu, foto, il parlamentare che figura tra gli imputati di maggiore spicco. Secondo la testimone, sentita oggi, Aracu e Angelini (l’ex re della sanità privata dal quale partirono le denunce all’origine di una sfilza di arresti eccellenti) si frequentavano, avevano rapporti non sporadici. Angelini consegnava sicuramente soldi ai politici, riferisce la collezionista per averlo saputo dalla moglie (separata) di Sabatino Aracu. In coincidenza con i versamenti di denaro, dice la teste, il politico aveva effettuato acquisti di opere d’arte (alcune in omaggio e big di Forza Italia) per almeno 150.000 euro. Ribatte il difensore di Aracu, avv. Sabatini: parole, nessuna carta, nessuna ricevuta, nessuna traccia bancaria. Sono veleni derivanti dal risentimento della ex moglie di Aracu nei confronti dell’importante marito, esponente di spicco di Foza Italia in Abuzzo. Per l’avvocato, il movimento di denaro e soprattutto le spese generose di Aracu non sono documentabili.
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