La morìa degli uffici postali e i disagi
Ofena – DOPO L’UFFICIO DI OFENA, ORA TOCCA A CAPESTRANO – Scrive il COSPA di Dino Rossi: “Tutta colpa di una decisione presa a tavolino da dirigenti non tanto “volpini”, quello di chiudere l’ufficio postale che sta penalizzando i cittadini di Ofena, a seguire sarà anche quelli di Capestrano. Infatti dalla prossima settimana, gli uffici postali di Capestrano come quelli di Ofena chiuderanno a giorni alterni. In alcuni casi di emergenza i cittadini di Ofena si sono recati a Capestrano, adesso accadrà il contrario, nei giorni che sarà chiuso Capestrano, i capestranesi dovranno per le urgenze dovranno recarsi ad Ofena. Tutto questo per scelte da dirigenti svogliati, i quali non hanno fatto un’accurata indagine al fine di verificare in numero delle utenze e la conformazione del territorio. Dirigenti super pagati che non meritano di essere remunerati, in quanto il loro male amministrare hanno portato ad un taglio ingiustificato degli orari di servizio. Perché devono essere i cittadini a pagare gli sbagli fatti da altri, da chi percepisce stipendi da capogiro ed ingiustificati?
Pensate, che solo per comunicare al Sindaco di Ofena la chiusura degli uffici postali a giorni alterni, sono venuti dall’Aquila due dirigenti, fuori dagli orari d’ufficio, beccandosi anche lo straordinario.
Chi sa di spese superflue come queste quante altre ci saranno che noi non vediamo? I cittadini di questi piccoli centri non posso avere un trattamento diverso da quelli delle città, dove gli uffici postali sono aperti anche di pomeriggio. Si fa presente anche, che questa decisione presa a tavolino, ha creato una disparita di trattamento, in quanto, si è fatto di tutt’erba un fascio: ci sono comuni piccoli composta da una popolazione prettamente anziana dove non ci sono attività commerciali e ammala pena raggiungono cento persone, ai quali tre giorni la settimana sono superflui, mentre per un comune come Ofena, con una popolazione più elevata, alla la quale si aggiungono le tre case di riposo e altre cinquanta attività commerciali, gli orari di apertura ridotti non sono sufficienti. Tanto è vero, che da quanto c’è stata la riduzione degli orari, l’ufficio postale di Ofena è costretto a fare gli straordinari. Cari dirigenti dov’è il risparmio? Aggiungendo il ritiro dei conti correnti, certamente la scelta non è stata una delle migliori, anzi “volpina”!!! Sarebbe stato meglio avvisare le persone con tempo, magari anche con un’assemblea pubblica al fine di prendere un accordo con le persone interessate e non con un Sindaco che non è residente in paese, il quale non possiede nemmeno il conto nelle poste. L’amministrazione di Ofena si sta dimostrando latitante a questo problema, mente negli altri comuni i sindaci si sono attivati contro questa scellerata decisione di chiudere gli uffici postali. Il Sindaco del comune di Rosciano si opposto alle direttive delle poste ed riuscito a non far chiudere gli uffici postali delle frazioni. Cosa sta facendo il Sindaco di Ofena? La minoranza perché tace?
I cittadini sono indignati per il trattamento ricevuto, dai dirigenti delle poste, molti hanno già ritirato i loro conti e trasferiti nella banca adiacente, altri li seguiranno a ruota. Nel contempo, si sta valutando per una denuncia per disservizio e per abuso di ufficio. Intanto sabato prossimo si terrà un sit-in davanti le poste di Ofena, per chiedere la testa dei dirigenti.
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