Noleggi, arresti e circa 300 indagati
Pescara – La polizia stradale ha eseguiti 14 misure cautelari, tra cui quella nei confronti del sindaco di Turrivalignani, Roberto Di Cecco, foto, nell’ambito di un’inchiesta relativa al rilascio di autorizzazioni comunali per il servizio di noleggio con conducente (N.C.C.). Questi i nomi degli arrestati: Roberto Di Cecco, 45 anni, sindaco del Comune di Turrivalignani, ai domiciliari Fabio Falasca, 44 anni, residente a Roma, Sebastiano Di Maria, 41 anni, residente a Serramonacesca, Agostino Forte, 44 anni di Roma, Marco Rulli, 45 anni, residente a Roma, Giancarlo Di Girolamo, 42 anni, residente a Fonte Nuova (Roma). Delle 8 persone sottoposte all’obbligo di dimora solo una e’ pescarese, le altre della Capitale.
Il Compartimento Polizia Stradale per l’Abruzzo ha controllato 211 comuni su 305 totali e in 65 sono emerse gravi irregolarita’ di carattere penale a carico dei privati che hanno ottenuto le autorizzazioni, per aver falsamente attestato la presenza dei requisiti necessari ad ottenere l’autorizzazione, ma anche a carico di alcuni amministratori comunali compiacenti. All’esito di questa attivita’ risultano indagati in Abruzzo 295 soggetti dei quali 31 amministratori comunali (sindaci, assessori, comandanti dei Vigili urbani) e sono state avviate le istruttorie per il ritiro di 398 autorizzazioni rilasciate.
La polizia stradale definisce “figura di spicco” il Sindaco del Comune di Turrivalignani, tuttora in carica, accusato di aver rilasciato un numero ingente di autorizzazioni N.C.C. a favore di soggetti che, in realta’, non hanno mai svolto il servizio di trasporto secondo quanto previsto dalle normative. Il Comune ha rilasciato in totale piu’ di 80 autorizzazioni. Delle 14 misure, sei sono degli arresti domiciliari e 8 di obbligo di dimora. I reati contestati sono di corruzione in concorso e di associazione per delinquere, a carico degli organizzatori/promotori.
Il servizio di noleggio con conducente (N.C.C.), spiegano dalla polizia stradale, si rivolge ad una utenza che richiede il trasporto, a tempo o a viaggio, senza limite territoriale. L’inizio o la fine del servizio deve avvenire all’interno del territorio del comune che ha rilasciato l’autorizzazione e lo stazionamento dei mezzi deve essere realizzato in una rimessa ubicata nel territorio dello stesso comune. L’autorizzazione all’esercizio dell’attivita’ viene rilasciata dall’Amministrazione comunale attraverso un bando di concorso pubblico che e’ preceduto dall’individuazione, da parte della Regione, dei criteri che i comuni devono rispettare ma numerosi Comuni abruzzesi rilasciavano autorizzazioni in numero tale da non essere giustificabile rispetto ai criteri previsti. Tali autorizzazioni consentivano di svolgere l’attivita’ a Roma, creando quindi una concorrenza sleale nei confronti di chi ha superato il bando pubblicato nella Capitale. Era sufficiente indicare con una falsa dichiarazione di avere una rimessa in Abruzzo, in realta’ inesistente, pagando poche centinaia di euro, e il gioco era fatto. Nel corso delle attivita’ di indagine, coordinate dal sostituto procuratore Barbara Del Bono della Procura di Pescara, e’ emersa inequivocabilmente l’esistenza di un sodalizio criminale con una stabile organizzazione e con una precisa ripartizione dei compiti tra gli associati – dicono dalla Polizia stradale. Il sindaco di Turrivalignani, in particolare, rilasciava un numero ingente di autorizzazioni N.C.C.(individuando un’area comunale da destinare a rimessa per il cui uso i titolari delle autorizzazioni avrebbero dovuto versare un canone annuo pari a 400 euro) a favore di soggetti che, in realta’, non hanno mai svolto il servizio di trasporto secondo quanto previsto dalle vigenti normative. Il modus operandi dell’organizzazione era questo: i componenti del sodalizio sono riusciti ad ottenere numerose Autorizzazioni N.C.C. che confluivano direttamente alle societa’ da loro gestite, svolgevano il ruolo di mediatori facendo ottenere ad altri Autorizzazioni N.C.C. ricevendo, in compenso, ingenti somme di denaro e all’atto del rilascio dei titoli, il Sindaco ometteva qualsiasi forma di controllo sul possesso dei requisiti da parte dei richiedenti. In alcuni casi i titolari di autorizzazioni non avendo altri indirizzi da comunicare come sede, indicavano quello del Comune. Il gip che ha disposto le misure cautelari e’ Maria Michela Di Fine.
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