Un incontro per la memoria


L’Aquila – (di Gianfranco Giustizieri) – Il 1 giugno del 1957 è stata una data importante per la storia culturale della nostra regione. Vedeva la luce il primo numero di «Dimensioni» la rivista abruzzese fondata da Ottaviano Giannangeli, ricercato approdo per quasi venti anni di tutti coloro che avevano fatto della cultura una ragione della loro vita. Una rivista che non esaurì le sue energie all’interno della regione ma ebbe le firme più illustri del panorama nazionale.
E proprio nell’anno della fondazione due persone incrociarono in «Dimensioni» i loro destini letterari: la prima, aquilana, reduce dai primi grandi successi di critica e di pubblico che l’avevano lanciata nel panorama europeo, il secondo personaggio, nativo di Castel di Sangro, poeta già conosciuto nell’ambito regionale e quasi all’inizio di una luminosa carriera giornalistica.
Diversissimi per carattere ed aspirazioni: solitaria l’aquilana ma decisa a lasciare la sua città per traguardi più lontani, estroverso l’altro ma tenacemente legato alla sua terra mai abbandonata.
Nella rivista collaborarono sin dal primo numero. La scrittrice consegnò un racconto Terremoto (come ritorna questo vocabolo nella nostra storia!) preannunciato da una lettera in cui scriveva:«Penso di mandare un racconto, dalle 5 alle 7 cartelle, e sarò ben lieta di trovare posto nel primo numero di “Dimensioni”. Il programma è intelligente, le premesse notevoli, e l’attuazione senza dubbio degnissima»; il poeta invece si cimentò in un articolo di critica artistica Remo Brindisi(di cui fu profondamente amico) in cui esaminava l’universalità pittorica dell’artista abruzzese.
Continuarono a ritrovarsi nella rivista per lungo tempo, poi l’autrice di romanzi approdò a Roma immersa nei suoi successi narrativi, il poeta/giornalista attecchì le sue radici a Pescara da dove più non si mosse.
Ma si rincontrarono in due collaborazioni fondamentali alla luce del nostro attuale vissuto aquilano: l’unica intervista audio rimasta, concessa dalla scrittrice al giornalista e le bellissime pagine di L’Aquila rivisitata richieste alla narratrice per quel monumentale atto d’amore verso l’Abruzzo dal titolo Discanto, opera sofferta e coraggiosa del nostro secondo protagonista.
I loro nomi: Laudomia Bonanni e Pasquale Scarpitti.
Per la Bonanni, c’è il ricordo anche a seguito delle numerose iniziative portate avanti da alcuni anni, per Scarpitti si è iniziato un percorso di memoria che l’Abruzzo gli deve.


12 Dicembre 2012

Categoria : Cultura
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