Zuccherificio Celano, salviamolo


L’Aquila – Il vice presidente del consiglio provinciale, Cambise, e l’assessore Fina hanno divulgato un progetto di recupero dello zuccherificio di Celano, ritenuto risorsa insostituibile per la Marsica. “Il Fucino rappresenta – scrivono i due politici – una risorsa fondamentale per l’economia dell’Abruzzo ed incide notevolmente sul Pil regionale. La chiusura dello Zuccherificio di Celano ha contribuito notevolmente ad indebolire l’economia della Provincia dell’Aquila già colpita duramente dalla chiusura di diverse aziende.
L’Amministrazione provinciale dell’Aquila sensibile ai problemi dei lavoratori, ha sottoscritto con le associazioni sindacali e di categoria l’accordo di programma sulla riconversione dello Zuccherificio di Celano. La riconversione ipotizzata si articola in due parti: la costituzione di un impianto denominato “Linea Orticola” per il condizionamento e la trasformazione dei prodotti orticoli locali da ubicarsi nell’area dell’ex Zuccherificio di Celano e la costruzione di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili denominato “Energia da Biomasse”, con la realizzazione di una centrale elettrica da 30 MWe che prevede una alimentazione di 270.000 tonnellate di cippato con ubicazione nell’area del consorzio per lo Sviluppo Industriale di Avezzano.
In riferimento a quanto sopra descritto, ed a quanto emerso dai diversi incontri avuti con i soggetti interessati, emerge quanto segue:
• La non conformità delle modalità di presentazione del Progetto presso gli Enti coinvolti rispetto all’accordo quadro ed all’intesa iniziale. In particolare a due anni dalla sottoscrizione dell’accordo nulla è stato proposto circa la realizzazione dell’impianto denominato “Linea Orticola”. Inoltre sono state disattese gli impegni inerenti la quantificazione e le modalità di remunerazione dei partecipanti al c.d. “Bacino agricolo di approvvigionamento”, per il quale non è stato neanche costituito il prescritto gruppo di lavoro coordinato dall’ARSSA. (cfr. punto 8 intesa preliminare);
• Il non coinvolgimento del Comune di Avezzano che non è stato chiamato a esprimere un proprio giudizio su scelte che incidono sensibilmente sul proprio territorio al punto che parte dell’impianto di produzione di energia insiste, fuori dal Nucleo di Sviluppo Industriale, su terreni per i quali la stessa Amministrazione Comunale sarebbe chiamata ad attivare procedure formative atte a rendere possibili l’attuazione dell’intervento, per altro non condiviso dalla stessa Amministrazione;
• La contrarietà delle associazioni provinciali degli agricoltori (Confagricoltura, Coldiretti, CIA). E il successivo ritiro del proprio assenso all’intesa quadro di filiera;
• L’insufficienza delle risorse idriche del bacino del Fucino già indebolito dalle esigenze complessive del territorio e delle relative popolazioni alle quali non possono e non devono essere richiesti ulteriori sacrifici.
Per quanto sopra, chiediamo l’immediata convocazione dei soggetti firmatari dell’accordo in oggetto, a partire dal Comune di Avezzano, nonché degli altri enti ed associazioni inizialmente non coinvolti ma comunque interessati, per ridiscutere i termini dell’Accordo di Riconversione Produttiva a suo tempo sottoscritta, anche rilevata la necessità di coordinare le attività scaturenti dall’accordo con analoghe, diverse iniziative imprenditoriali che, a seguito dei ritardi accumulati, si stanno portando avanti nel medesimo territorio”.


30 Marzo 2009

Categoria : Cronaca
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