PD, comuni con l’acqua alla gola
L’Aquila – «L’Abruzzo è a rischio blocco; è necessario intervenire immediatamente per aiutare i Comuni che sono già in difficoltà economica. Noi abbiamo individuato i fondi e la strada da percorrere, il Presidente Chiodi e la sua maggioranza diano ora seguito alle decisioni assunte all’unanimità dal Consiglio regionale con atti concreti. Non possiamo più temporeggiare, i Comuni sono in forte difficoltà ». Lo ha detto il Capogruppo del Partito democratico, Camillo D’Alessandro, che questa mattina ha chiamato a raccolta i sindaci abruzzesi per affrontare il problema e individuare una soluzione alla vicenda del ristoro ai Comuni delle spese sostenute per far fronte alle emergenze provocate dalle nevicate dello scorso febbraio. L’incontro si è tenuto nella sede di Pescara del Consiglio regionale. «Le nevicate delle ultime ore hanno riproposto nuovamente il problema e dunque bisogna intervenire senza più temporeggiare – ha aggiunto il Capogruppo D’Alessandro – Abbiamo Comuni che rischiano il dissesto finanziario, soprattutto i più piccoli, perché hanno accumulato debiti fuori bilancio dopo aver pagato le ditte che si sono occupate dell’emergenza-neve; altri enti, invece, che non hanno pagato ancora le fatture del febbraio scorso, rischiano di non avere più fornitori a cui rivolgersi. Il danno è ancora più intenso per le ditte che hanno lavorato per i Comuni perché hanno problemi con il durc. Di fronte a questa situazione, il Partito democratico – incalza l’esponente del Pd – ha individuato, sia nel vecchio Fas, sia nel nuovo Fas, i fondi con i quali ristorare le spese che i Comuni hanno sostenuto per l’emergenza-neve del febbraio scorso. La presenza di tutte queste fasce tricolori, dimostra – osserva ancora il Capogruppo del Pd – che non si tratta di una battaglia di parte, bensì di risolvere un problema reale, che interessa tutte le comunità abruzzesi. I veri responsabili di questa vicenda – conclude il Capogruppo D’Alessandro – sono coloro che prima hanno detto sì, e poi si sono tirati indietro. Non perdiamo altro tempo. Basta promesse, l’Abruzzo rischia il blocco».
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