Bombardamento: il ricordo nel silenzio
Pescara – “Pescara non dimentichera’ mai le migliaia di vittime di quei bombardamenti che in pieno conflitto mondiale seminarono morte e distruzione nel cuore economico e pulsante della citta’. Oggi le istituzioni hanno voluto riaccendere i riflettori su quelle tragiche giornate istituendo la ‘Cerimonia del Raccoglimento’, in cui il vero protagonista e’ stato il silenzio, per consentire a tutti di commemorare e rendere il giusto onore a coloro che in quel dramma hanno perso la vita”. E’ il commento del vicesindaco di Pescara Berardino Fiorilli e del Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase al termine dell’odierna cerimonia svoltasi presso la lapide ai Caduti installata in corso Vittorio Emanuele, lungo il muro di recinzione della vecchia stazione ferroviaria centrale. La Cerimonia si e’ aperta alle 11 in punto, alla presenza della giunta, dei consiglieri comunali della maggioranza di centro-destra, delle massime autorita’ cittadine e rappresentanti delle Forze dell’Ordine, oltre che di diversi cittadini che hanno voluto partecipare all’iniziativa ed esprimere la propria dolorosa testimonianza su quegli eventi che hanno tragicamente segnato la storia del capoluogo adriatico. Il vicesindaco Fiorilli e il Presidente Di Biase hanno depositato la corona ai piedi della lapide, per poi osservare un minuto di preghiera e raccoglimento. “Tra il 31 agosto e il 20 settembre del ’43, dunque ben sessantasei anni fa – hanno ricordato il vicesindaco Fiorilli e il Presidente Di Biase – Pescara venne rasa al suolo da tre successivi attacchi dal cielo: a fine agosto le bombe sganciate colpirono l’area compresa tra le attuali via Firenze e via Nicola Fabrizi, provocando 1.900 morti e distruggendo anche il Palazzo del Governo. Ancora piu’ tragico il bilancio del 14 settembre: duemila furono i morti nell’attacco alla stazione ferroviaria gremita di cittadini, lavoratori, passeggeri, un attacco che mirava proprio alla distruzione dello scalo ritenuto un ottimo punto di collegamento lungo la dorsale adriatica. Pescara non potra’ mai cancellare quel tragico ricordo che tanti cittadini, stamane, hanno rivissuto raccontando tra le lacrime e il dolore mai sopito quei tragici fatti: ancora oggi i piu’ anziani ricordano i corpi straziati tirati fuori dalle macerie, e quei nomi, quei volti, semplicemente scomparsi, mai piu’ ritrovati dopo la pioggia delle bombe. L’amministrazione comunale commemorera’ sempre quelle drammatiche giornate, ma lo fara’ con il rispettoso silenzio che tali occasioni richiedono”.
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera:
“Il 31 agosto ed il 14, 17 e 20 settembre del 1943 nel pieno della seconda guerra mondiale, Pescara è stata oggetto di pesanti bombardamenti da parte delle forze alleate che hanno causato la morte di almeno 3000 persone (varie fonti indicano anche un numero di 6000 caduti) e la distruzione di 1265 edifici, il grave danneggiamento di 1335 oltre quello lieve di 2150 costruzioni del centro abitato (un totale pari a circa l’80% degli edifici della città ) che circondava la stazione e la linea ferroviaria – unici veri obiettivi dei bombardamenti.
Nella sostanza, la parte a nord del fiume, che al tempo circondava la stazione ferroviaria e che fiancheggiava la linea ferroviaria ed il porto, fu rasa al suolo determinando la fuga di massa dei cittadini di Pescara verso i paesi dell’entroterra. Infatti, i bombardamenti del 17 e, soprattutto, del 20 settembre, causarono poche vittime civili poiché la città era stata abbandonata e molti sfollarono nella città di Chieti – dichiarata città aperta- e presso i dintorni di Pianella”.
(La foto è tratta da Biografia di una bomba su Internet)
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