Province, sindaci a Roma, iniziativa PdL
Teramo – CONFERMATO SIT IN DEI SINDACI L’11 – Come abbiamo riferito ieri, i sindaci del territorio teramano a Roma, martedi’, per protestare contro il decreto di riordino provinciale. Insieme parteciperanno al sit-in dei territori soppressi in tutta Italia, e presenteranno una proposta di legge costituzionale per l’abolizione di tutte le Province d’Italia. Il dissenso e’ dovuto alla decisione di abolire alcune province, tra cui Teramo. Nell’incontro svoltosi ieri mattina a Teramo tra il sindaco Maurizio Brucchi e i colleghi degli altri comuni, e’ stato ribadito che la mobilitazione non ha lo scopo di proteggere poltrone politiche ma di salvaguardare i diritti dei cittadini e del territorio, riducendo al minimo i disagi e le problematiche che la prospettiva della soppressione potrebbe aprire, e di rendere rispetto ad una storia politica, economica, amministrativa, culturale tra le piu’ antiche dell’Abruzzo. La prima decisione scaturita dall’incontro e’ stata di redigere un documento che verra’ consegnato al presidente del Senato, Renato Schifani, nel quale i sindaci del territorio di Teramo avanzano la proposta di legge costituzionale che prevede la cancellazione di tutte le province, rendendo nei fatti inapplicabili e superate le disposizioni contenute ora nel decreto legge del Governo Monti che invece sancisce la cancellazione di soli 35 territori, creando di fatto sperequazioni. Oltre a cio’, i sindaci parteciperanno con la fascia tricolore alla manifestazione che si terra’ martedi’ prossimo a Roma, in occasione dell’inizio della discussione in Senato per la conversione in legge del decreto. I sindaci si ritroveranno per un sit in a piazza delle Cinque Lune, nelle adiacenze di Palazzo Madama sede del Senato, dove manifesteranno la contrarieta’ dei territori amministrati rispetto al provvedimento. A promuovere l’iniziativa, sono i sindaci di Crotone, Peppino Vallone e di Teramo, Maurizio Brucchi, che hanno gia’ dato vita ad un coordinamento sulla problematica che investe territori da sud a nord del Paese.
Intanto, si registrano novità politiche. Il PdL nazionale presenterà una pregiudiziale di incostituzionalità sulla riforma delle province, che tante reazioni contrarie ha suscitato ovunque, e in particolare in Abruzzo. Nessun commento, come sempre, dal PdL abruzzese, al quale la situazione non sembra interessare molto. Evidentemente sono in molti a pensarla come il presidente Chiodi, che voleva cancellare tutte le province abruzzesi.
Sull’esito di questa mossa, l’on. Saltamartini (foto) non si sbilancia: “Bisogna aspettare mercoledì – ha spiegato all’agenzia ANSA – perché all’interno della pregiudiziale bisogna capire se la costituzionalità della riforma delle Province passa tramite la Consulta o se a decidere saremo noi in Parlamento. Potremmo decidere o di bocciare decreto legge, oppure di farlo passare in attesa della pronuncia della Corte costituzionale” la quale, ha ricordato, dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalle Regioni (contro il decreto Salva Italia del 4 dicembre scorso che all’articolo 23 ha di fatto ‘svuotato’ le competenze delle Province e ne ha modificato il sistema elettorale, ndr). “Valuteremo se mettere la pregiudiziale al voto o meno – ha aggiunto Saltamartini – insomma la poniamo ma potremmo rinunciare al voto. E’ un’opzione. Che dipende dalla ricaduta che la bocciatura del decreto avrebbe sul piano politico”.
Gli emendamenti presentati, secondo Saltamartini, “prevedono modifiche leggere e non annullano il provvedimento: si aggiungono solo poche province”. “Io – ha aggiunto – le avrei abolite tutte, perché questa storia dell’accorpamento mette in conflitto i territori e non risolve il problema dei costi e della funzionalità . E poi c’é la questione del mantenimento delle prefetture e delle questure nelle regioni più colpite dalla criminalità organizzata: io e Bianco siamo d’accordo sul fatto che bisogna tener conto della funzionalità degli apparati di sicurezza”.
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