Quando e perchè una toga è rossa…
(di Paolo Vecchioli, avvocato) – Essere toga rossa ormai prescinde il fatto politico/culturale e diventa pragmatismo di scelta di un lavoro tra i più retribuiti con la semplice adesione alla casta degli irresponsabili comunque vadano le cose tanto,al limite ed in caso di errore,paga Pantalone cioè noi.
Questo è l’investimento toga cui consegue il benefit di intangibilità se si è sinistri e capaci di manipolare il principio di libertà,democrazia,giustizia e sociale nel contesto del giusto strabismo sotto l’ala della quarta camera il CSM e del suo braccio armato l’ANM,che mai faranno mancare carriera,soldi,trasferimenti migliorativi,intoccabilità,privilegi alla faccia del povero cristo che dicono di difendere oggi sbeffeggiando la politica destra per la quale Pantalone paga milioni di euro per corruzione,nascondendo i loro costi molto più salati,sistematici e numerosi .
Ma le toghe rosse che si fanno le campagne elettorali con i soldi nostri quante pensioni e retribuzioni percepiscono, quanti privilegi hanno in Europa e/o in Italia e pontificano o minacciano gratis dal Guatemale dopo essere scesi dai palchi delle adunate dei rottami del comunismo sciancato dalla storia,insomma qualcuno ci dica quanto ci costano?
Ma i disoccupati,gli esodati,i giovani in cerca di lavoro,i malati senza assistenza,gli studenti senza scuole e professori,i ricercatori del nulla,i pensionati,le famiglie alla fame,gli operatori delle piccole imprese e del commercio al minuto,i professionisti non aggregati al regime e non sodali ai sinistri ecc. ecc.,sistematicamente aizzati nelle TV anche in quelle mantenute con i nostri soldi e sulle pagine dei quotidiani sinistri,contro la politica perché non vengono mai informati di quanto ci costano le toghe soprattutto quelle rosse,quanto prendono in caso di buonuscita,di pensione,di gettoni per vari incarichi sempre per loro disponibili da una politica che li teme quindi li paga profumatamente per garantirsi il loro strabismo sempre buono per aggredire e distruggere l’avversario politico che non si riesce a sconfiggere nelle urne ?
A L’Aquila a Piazza Palazzo, qualche anno fa, scoppia una “rissa” tra i numerosissimi sinistri stabulanti al Farfarello e tre ragazzi della molto attiva e militante realtà politica antagonista e di destra di Piazza Fontesecco.
La Polizia intervenuta nell’immediatezza relazione e riferisce di rissa tra opposte fazioni senza feriti e/o danni.
Dopo la relazione della volante intervengono in quanto stabulanti in loco ex dirigenti del rottamato PCI locale che arruolano altri avvinazzati stabulanti nella cantina in questione e le solite quattro o cinque zecche come testimoni del fatto che …………. Gesù è morto di freddo et absit injuria verbis,nel seso che tre ragazzi hanno aggredito decine di sinistri.
Il giochino piace alle ignoranti (in senso latino) guardie della squadra politica/KGB locale costrette a lavorare dai ragazzi di Fontesecco attivi in città,nelle scuole,nell’università e nel sociale e,con becero strabismo non distinguendo le appartenenze a Forza Nuova piuttosto che a Fiamma Tricolore ne altro ed avendo schedato i ragazzi di Piazza Fontesecco perché antagonisti al sistema,decidono di guadagnarsi finalmente lo stipendio e le simpatie politiche di chi comanda e si inventano un riconoscimento fotografico palesemente pilotato e dove invitano solo gli avvinazzati,gli ex funzionari del decotto PCI ed alcune zecche al solo fine di far loro riconoscere ed identificare tre militanti di destra fastidiosi e non omologati.
Quindi la rissa di cui alla relazione della volante intervenuta nell’immediatezza del fatto sparisce e tre giovani antagonisti sono accusati di lesioni,minacce ecc.ecc. perché identificati dai brillanti soggetti stabulanti in Piazza Palazzo e,quindi,portati avanti alla solita toga che opportunamente è rossa e vive tranquilla senza trasferimenti come sarebbe ogni tanto auspicabile e senza mai cambiare ruolo per decine di anni perché “Cicero pro domo sua” le toghe la separazione delle carriere se la sono fatta per cui a L’Aquila si nasce e si muore PM o giudicante alla faccia di chi paga e pensa di riformare la magistratura.
Bene,anzi male,la toga che giudica,con il rito abbreviato,quindi avendo tutto a sua disposizione compreso l’operato delle guardie,nonostante puntualmente sollecitata sotto il profilo tecnico/giuridico dalla difesa che evidenzia violazioni procedurali che inficiano le indagini svolte dal KGB/squadra politica locale in spregio al codice di rito,condanna a due mesi tutti e tre i giovani militanti antagonisti a prescindere dalla loro colpevolezza ma per paralizzarli in quanto pregiudicati dalla militanza politica,costringendoli all’appello e ad ogni conseguenza di una condanna seppur in primo grado.
Nel caso di specie però la toga in questione si beve il codice di rito ignorando come il riconoscimento fotografico su cui basa la certezza della colpevolezza come scritto in sentenza,per uno dei giovani è operato da un sinistro sedicente aggredito e ferito,con certificato medico della sera del giorno dopo,dopo parecchi giorni dal fatto denunciato ed in questura dove descrive il suo aggressore come “..alto biondo e con gli occhi azzurri..” anche se poi e come risulta per tabulas, identifica per nome e cognome soggetto si alto ma con capelli ed occhi neri,circostanza che inficia il riconoscimento de quo.
Altro sinistro sedicente aggredito descrive un giovane con capelli corti e moro inizialmente identificato in modo inverosimile da uno spicchio di faccia su una foto,giovane militante di Piazza Fontesecco che però mai ed in una foto intera dello stesso album presentagli dalle guardie e prodotto in atti dove il giovane sta da solo ed è visibile perfettamente e per intero vine identificato,altra circostanza che inficia e rende nullo il riconoscimento fotografico.
Identificazione che si compie finalmente e dopo altri giorni previo marchingegno delle guardie/KGB locali che fanno identificare il giovane militante di Piazza Fontesecco che però ha capelli castano/chiari e lunghi ed occhi verdi in mezzo,lui ragazzo di carnagione chiara, capelli castani e lunghi a quattro rom di carnagione e lineamenti scuri,ancora altra nullità.
In un paese libero e civile chi commette “sviste “così madornali e maliziose violando il codice di rito non può rimanere irresponsabile e,dopo il verdetto di una Corte Territoriale,dovrebbe fare ammenda e transitare ad altro ruolo per un salutare e riflessivo cambiamento così a L’Aquila si potrebbe smettere di pensare che da noi le toghe appaltano il ruolo della giudicante e/o dell’inquirente.
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