Lettera aperta al presidente Berlusconi: “Ringraziamenti e una preghiera da onnese”


onnaL’Aquila – La presidente della Provincia Stefania Pezzopane ha indirizzato una lettera aperta al presidente Berlusconi, che sarà domani a Onna per la consegna delle prime case di legno della ricostruzione. Eccola. “Caro Presidente Berlusconi,
un ringraziamento ed una preghiera da onnese, visto che da Onna origina la mia famiglia e la mia vita ed i morti portano anche il mio cognome. Ma anche e soprattutto da rappresentante dell’istituzione che ricomprende quasi tutto il cratere.
Il senso di gratitudine, per chi ha contribuito in maniera così sollecita a soccorrere e dare un riparo ai concittadini di Onna è forte ed oggi è un grande giorno di solidarietà che unisce, come ha ricordato il Presidente Napolitano, la Provincia di Trento, la Germania, la partecipazione dei telespettatori di Bruno Vespa, i Vigili del Fuoco, i volontari, la Protezione Civile e molti altri.
La gestione dell’emergenza si sta vincendo, nonostante gli inevitabili problemi. Gli interventi di costruzione di nuove case sono in parte avviati. Ma questo non basti a dire e trasmettere domani un messaggio al mondo distorto e pericoloso: che qui da noi tutto sia risolto e tutti siano felici e sazi, con il frigo pieno.
Sappiamo bene che la ricostruzione è altra cosa dalla gestione dell’emergenza e che sarà questa la vera sfida su cui tutto il Paese ed oltre deve restare vigile e partecipe, perché, come più volte abbiamo detto, nessuno può farcela da solo, né il Governo, né gli enti locali senza risorse adeguate.
La gente dell’aquilano, pur grata e consapevole, domani vorrebbe vedere una gestione mediatica sobria e leale dell’inaugurazione delle nuove case. Di quanto fatto per celebrarlo insieme, certamente, ma di quanto ancora resta da fare, dei finanziamenti da individuare per la ricostruzione delle case vere, del patrimonio storico-edilizio e per l’economia.
Onna è un paesino in cui da domani 200 persone dormiranno di nuovo sotto un tetto. Il sangue che nessuno avrebbe mai voluto veder versare, lo ha eletto a simbolo della tragedia e destinatario di molta attenzione mediatica, e solidale di conseguenza. Ma esistono frazioni e comuni che hanno anch’essi pietre sporche di sangue di cui non si parla mai. Sono borghi preziosi, rasi al suolo, dove la vita si è interrotta, di cui l’Italia ed il mondo, non hanno imparato così bene i nomi e non ha potuto scovarli neppure la solidarietà. Lì e in tutto il resto del cratere, per 45.000 senzatetto, la distruzione non è ancora stata intaccata dalla buona volontà e dalla tv. E la gente ha poco fiato per gridare la paura di essere lasciati soli.
Oggi la comunicazione fa miracoli più dei fatti. Chiediamo verità e ricostruzione, per il rispetto dei diritti di tutti”.
(Nella foto: Onna distrutta, foto del mese di aprile)


14 Settembre 2009

Categoria : Politica
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