Cronaca: video travel, patrimonio umanità,peperone,turismi e identità
VIDEO TRAVEL – Dopodomani, mercoledì 16 maggio, alle ore 11, nella sala conferenze della Carispaq (edificio Strinella 88), si terrà una conferenza stampa per presentare il video per la ricostruzione della città dell’Aquila, che segue quello dedicato all’emergenza, realizzato dalla società di produzione Video Travel. Interverranno il produttore esecutivo di Video Travel Sergio Ciarrocca, il vice sindaco dell’Aquila Roberto Riga e rappresentanti della Regione Abruzzo, della Provincia dell’Aquila e della Carispaq.
L’AQUILA PATRIMONIO UMANITA’ – Avviato l’iter burocratico per ottenere il riconoscimento dell’Aquila Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco. L’impulso a questa idea lanciata subito dopo l’evento sismico che ha distrutto il centro storico della città, è arrivato dal convegno svoltosi oggi presso l’auditorium della Carispaq dal titolo “Quale avvenire per il territorio aquilano dopo il sisma del 6 aprile 2009?” organizzato dall’Ufficio del Vice Commissario per la Tutela del Patrimonio Culturale della Protezione Civile, dall’ICCROM e dal Politecnico di Torino.Tra i relatori oggi era presente anche il presidente della Commissione Nazionale Unesco Giovanni Puglisi che ha sottolineato come “ L’Aquila è una città che merita di essere segnalata e di essere candidata a diventare patrimonio dell’umanità per il valore indubbio del suo patrimonio culturale ma anche per la coscienza civile e morale che la popolazione ha dimostrato nell’affrontare la tragedia che l’ha colpita. Il motto dalla Maddalena a L’Aquila usato per il recente G8 – ha concluso Puglisi – può diventare da L’Aquila a Parigi, alle liste del patrimonio dell’umanità”. Già in apertura del dibattito la richiesta all’Unesco era stata avanzata dal Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici d’Abruzzo, Anna Maria Reggiani per la quale “Questa giornata di studio nel fare propria la proposta d’iscrizione del territorio aquilano tra i siti della lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO, ci propone anche di guardare alla metodologia seguita da altri siti colpiti da catastrofi, i quali si sono dotati di ineccepibili metodologie di ricostruzione: Cattaro-Kottor in Montenegro dopo il terremoto del 1979 e Bam in Iran dopo quello del 2003, ad esempio. Paesi che dalla propria collocazione geopolitica, hanno saputo trarre vantaggi in termini di aiuto da parte dell’UNESCO e della comunità internazionale. Resta comunque, valido e da seguire l’esempio positivo di nazioni che sono riuscite a compiere in pochi anni, complesse attività di ricostruzione”.
PEPERONE DOLCE – Successo per la prima iniziativa della giovanissima associazione del Peperone dolce di Altino Oasi di Serranella, il primo Festival del peperone dolce. Nei giorni di sabato e domenica, dalle 17 a sera tardi, sono stati calcolati ben 5mila visitatori, con 3mila pasti venduti dalle sette contrade in gara, in un grande clima di festa che si è mantenuto intenso fino a tarda notte con strumenti musicali popolari, karaoke, band dal vivo, laboratori di vimini e degustazioni nel centro storico di Altino .
La Contrada Colli ha vinto il primo palio culinario delle contrade, con 272 punti assegnati al menu costituito da “pulènde a la vrace ‘nghe le savcicce”, “pèn vreugnause ‘nghe lu cace”, “ciucciarielle ‘nghe lu pepèune pestiete”, baccalà lacce e pepèrune arroscte e “cellucce a le cèice e lu mmestecotte”. A lei il diritto di esporre il trofeo, una grande “piletta” in legno (mortaio usato per polverizzare il peperone seccato), realizzato dall’artigiano Franco Pugliese.
I punti attribuiti da una giuria composta da giornalisti ed esperti del settore hanno sancito anche un ex aequo per il secondo posto, per le contrade Altino e Quart a mont, con 255 punti. Il peperone dolce di Altino o di Serranella è caratteristico del territorio tra i fiumi Sangro e Aventino, in particolare dei comuni di Altino, Roccascalegna, Casoli, Archi, Atessa e Sant’Eusanio. La prima documentazione certa che parla della coltivazione del peperone in Abruzzo è datata 1752 ed è il testo “Origine e storia delle piante coltivate in Abruzzo”, a cura di Aurelio e Giuseppe Manzi. In questo testo ci si riferisce ad un atto notarile relativo al territorio del Sangro Aventino in cui la pianta viene citata con il nome di “peparoli”.
TURISMI E IDENTITA’ – Giovedì 17 settembre 2009, alle ore 10, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo (sala riunioni del Dipartimento di Teorie e Politiche dello Sviluppo Sociale, Campus Coste S. Agostino), si terrà un seminario di studio dal titolo “Territori Turismi Identità”.
Il tema dell’incontro sarà la valorizzazione turistica delle identità locali, attraverso la discussione dei primi risultati della ricerca “Territori e identità”, coordinata dalla prof. Agnese Vardanega, e finanziata dall’Università di Teramo. Nella sessione pomeridiana, verranno presentate – nella dinamica forma della Poster Session – altre esperienze di ricerca e di lavoro su questi stessi temi. I lavori saranno trasmessi in streaming all’indirizzo http://www.livestream.com/visualterritories.
L’Open Seminar si rivolge agli studiosi ed agli operatori del settore turistico, come anche ai responsabili della pianificazione territoriale.
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