Insegne di negozi e alberghi
Vasto – Scrive Massimo Desiati (Progetto per Vasto): “Affronteremo la questione in giunta. E’ mia intenzione trovare una soluzione che non penalizzi i commercianti”. Questo assicura l’Assessore Mario Olivieri dopo che la Polizia municipale ha ordinato la rimozione delle insegne pubblicitarie di negozi ed alberghi. L’intervento è stato fatto per tutte le insegne che insistono negli spazi pubblici, sia che la tassa comunale sia stata correttamente pagata al Comune, sia che fosse da sempre evasa, anche per situazioni esistenti da decine d’anni. A Vasto non esiste alcun apposito regolamento, quindi le insegne non possono essere autorizzate ma intanto si paga per la loro esistenza, altrimenti… multe!
Ma in questa città, a sentire le dichiarazioni del Sindaco, non si era finalmente intrapreso la strada delle regolamentazioni? Eppure, nulla di fatto per i chioschi, per le norme tecniche di attuazione del PRG, per i colori degli stabili, per le insegne pubblicitarie e chissà per quante altre situazioni pian piano continueranno e venir fuori!
Ci chiediamo come può l’Assessore al “Commercio” ed alle… “Politiche della Sicurezza” (così pomposamente si chiama il responsabile politico della Polizia municipale…) non sapere che sta per partire una simile azione di controllo, per di più nella totale assenza di regole che possano mettere gli esercenti nelle condizioni di non commettere abusi! Sapeva della inesistenza di un Regolamento? Sa quali azioni la Polizia municipale intraprende? Oggi dev’essere investita la Giunta per trovare soluzioni che permettano di non pagare le multe per situazioni consolidate e delle quali l’Amministrazione comunale non si è mai interessata!
L’intervento, oltretutto, viene fatto in un momento in cui la crisi economica sta rendendo difficile la permanenza in vita delle attività commerciali, con i negozi semivuoti nonostante il periodo prenatalizio, nella contemporaneità di più pagamenti, anche per tasse ed imposte comunali, a partire proprio da quelle per l’occupazione di suolo pubblico! Adesso si aggiungeranno anche le spese legali per i ricorsi a questo provvedimento. Fosse soltanto per motivi di opportunità, ben altri sarebbero dovuti essere i modi d’intervento. A cosa servono il confronto con le associazioni di categoria e l’immaginare misure di sostegno al settore commercio, già in crisi anche per la continua apertura di centri commerciali, se poi è questo il comportamento che l’Amministrazione comunale riserva?!”.
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