Ma quale spending review?
(di Stefano Leone, foto) – La brutalizzazione della lingua italiana impone, o vorrebbe farlo, terminologie anglosassoni che sempre più invadono la vita comune. Il mondo politico è, più ancora di quello del gossip, prolifico e benevolo nell’inventare e buttare nelle mode dialettiche. Fra le ultime, in ordine temporale, ci sono senza dubbio “spred” e “spending review”. Passi per la prima della quale tutti ci hanno spiegato, in ogni salsa, cosa significhi, (e puntualmente il mio benzinaio mi chiede di spiegarglielo), ma la seconda è espressione nel nome della quale, oggi tutto si misura. Si traduce “recensione della spesa” di pronuncia “tirare la cinghia”. Soprattutto per quanto riguarda la politica significa, o dovrebbe significare, riduzione delle spese, risparmio, gestione oculata del danaro pubblico. Alla luce di questa analisi mi chiedo se alcuni provvedimenti in ambito politico-amministrativo, siano effettivamente improntati al tirare la cinghia oppure se questo esercizio sia valido solo per i servizi al cittadino, (numericamente sempre meno e come efficienza sempre più approssimativi e arronzati), ma non per quelli che ricadono nella sfera di politici e Enti. Due esempi recenti di questi giorni. L’ARTA, Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente della Regione Abruzzo; Agenzia istituita con l’approvazione della Legge Regionale n. 64/98. La legge attua organicamente quanto disposto dalla L. n. 61 del 21 gennaio 1994, che, insieme all’istituzione dell’ANPA, (Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente), provvede alla riorganizzazione dei controlli ambientali. L’attività di prevenzione, protezione e tutela ambientale che viene affidata all’ARTA dalla L.R. 64/98, è complessa e specialistica; in particolare tra le competenze istituzionali sono compresi vari punti ma mi soffermerò sul primo, che testualmente recita:
“compiti e funzioni in materia di controlli e monitoraggio ambientale di fattori fisici, chimici, geologici e biologici, in materia di rifiuti, inquinamento acustico, di qualità dell’aria, delle acque e del suolo”. Questo significa che l’Agenzia è deputata per legge a controlli ambientali al di sopra di qualsivoglia altro organo e, per questo, costa al contribuente cifre non indifferenti. Cosa fa la super Agenzia regionale? Ha nominato una commissione di “esperti” per “…la valutazione delle problematiche tecnico-scientifiche connesse alle procedure analitiche utilizzate per la determinazione del DDT nei sedimenti del porto canale di Pescara”. Alla commissione e’ demandato l’esame della documentazione relativa alle analisi effettuate nell’ambito delle operazioni di dragaggio del porto di Pescara, per “esprimere un illuminato ed indipendente parere” sul contenzioso sorto in seguito a risultati contrastanti emersi nella determinazione del DDT. In altre parole una Commissione per controllare il controllore. Alla faccia della “spending review”. La domanda che sorge spontanea è: quanto costerà al contribuente questa genialata? Altro esempio? Il Comune di Pescara. Ha un consulente, Giordano Bruno Guerri, toscano di Siena, scrittore, giornalista e storico italiano, uno dei più noti studiosi della storia del XX secolo italiano, in particolare del ventennio fascista. Giordano Bruno Guerri è consulente d’immagine della città di Pescara. L’incarico nello scorso anno è costato ai pescaresi 90mila euro; la scure della spending review si è abbattuta ferocemente sul povero Professore la cui riconferma costa solo la metà: i pescaresi pagheranno, infatti, 45mila euro all’esperto del Vate per curare l’immagine della città. Sempre in Comune, in nome del “tiriamo la cinghia”, c’è un cerimoniere, nominato all’inizio del mese di novembre, Gianfranco Giancaterino 35 anni, che dovrà occuparsi dell’organizzazione del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio (dal 28 al 30 novembre); costo al contribuente circa 2.200,00 euro. Ma lo scorso 12 novembre, ne è stato incaricato un altro, Giuliano Grossi 67enne, con contratto fino a fine dicembre, con l’incarico di sovrintendente del cerimoniale. Un incarico considerato ad “alto contenuto di professionalità”. Costo al cittadino circa 3.850,00 euro. Insomma, i pescaresi possono stare tranquilli poiché per il cerimoniale faranno sempre bella figura dal momento che hanno due professionalità che, in tempi di spendind review, gli costeranno solo circa 6mila euro. Dai, per questa volta non dirò nulla a Mario Monti.
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